Stretto di Messina (azienda)

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Stretto di Messina
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione11 giugno 1981 a Roma
Sede principaleRoma
GruppoAnas
Persone chiave
SettoreInfrastrutture
Sito webwww.strettodimessina.it

Stretto di Messina S.p.A. è la società concessionaria costituita nel 1981 in attuazione della Legge 1158/71 (Collegamento Viario e Ferroviario fra la Sicilia e il continente) per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio dell'attraversamento stabile stradale e ferroviario tra la Sicilia e il Continente.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nata l'11 giugno 1981 in seguito alla Legge 1158/71[1] con sede a Roma, le quote del capitale sociale erano inizialmente ripartite così: Italstat (dal 1991 Iritecna) e IRI insieme con il 51% e Ferrovie dello Stato Italiane, ANAS, Regione Siciliana e Regione Calabria con una percentuale uguale del 12,25% ciascuno. Nel 2002 Fintecna diventa maggior azionista con il 55,5%, Rete Ferroviaria Italiana, Regione Calabria, Regione Siciliana attestate al 12,25% e ANAS con il 7,70%.

La Legge 286/06[2] la autorizza a svolgere all'estero [...] attività di individuazione, progettazione, promozione, realizzazione e gestione di infrastrutture trasportistiche e di opere connesse. In parole povere le viene concesso di investire in opere e infrastrutture al di fuori dei confini nazionali.

SdM chiude il 2007 con 10,54 milioni di euro di ricavi, un EBIT negativo per 4,65 milioni e una perdita di 5,89 milioni. Il patrimonio netto è di 386,60 milioni, ha debiti per 4,70 milioni. La partecipazione in mano ad Anas vale 317,87 milioni.

Con la Legge 221/12 viene disposto che Stretto di Messina S.p.A. ed il general contractor Eurolink avrebbero dovuto stipulare un atto aggiuntivo al contratto vigente, alla luce della corrente situazione economico finanziaria italiana.[3]

Tale accordo doveva essere sottoscritto entro il 1º marzo 2013, pena la caducazione di tutti i rapporti di concessione, le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato da SdM e la messa in liquidazione della società stessa.

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 15 aprile 2013, Stretto di Messina S.p.A. viene posta in liquidazione con la nomina di un Commissario Liquidatore.[4][5][6]

Sempre per effetto della Legge 229/12[7], sarà poi tenuta ad indennizzare Eurolink tramite il pagamento delle prestazioni contrattualmente previste ed già eseguite più una somma pari al 10% dell'importo di cui prima, il tutto stimato da alcuni in 45 milioni di euro, da altri in circa 1 miliardo. Il Governo Monti, con il ddl stabilità, convertito in legge il 17 dicembre 2012, ha accantonato la somma di 300 milioni "per fare fronte agli oneri derivanti dalla mancata realizzazione di interventi per i quali sussistano titoli giuridici perfezionati alla data di entrata in vigore della presente legge (in particolare si tratta delle penalità contrattuali per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto)". In particolare, il Consorzio Eurolink e Parsons che avevano vinto le gare d'appalto internazionali per la realizzazione dell'opera hanno avviato un'azione risarcitoria per l'importo complessivo di 790 milioni (più interessi e rivalutazione) la cui prima udienza si è tenuta nel novembre 2015.

Visto il perdurare della liquidazione senza conclusione da oltre otto anni, il disegno di legge di bilancio per l'anno 2021 ne disponeva la liquidazione ex lege con effetto immediato[8]; la disposizione è stata stralciata dalla Presidenza della Camera dei Deputati e giace presso le Commissioni parlamentari.[9]

Dal 1º aprile 2023, sul disposto del comma 491 dell’art. 1 della Legge n. 197/2022, è stata revocata la liquidazione con effetto immediato[10], in deroga all’art. 2487- ter del codice civile.

Nel mese di giugno 2023 è stata nominato il nuovo CDA della società[11].

Quote societarie[modifica | modifica wikitesto]

Ad agosto 2023, le quote societarie risultavano così ripartite[12]:

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ LEGGE 17 dicembre 1971, n. 1158 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  2. ^ LEGGE 24 novembre 2006, n. 286 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  3. ^ Legge 221/12, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  4. ^ Resoconto sommario della seduta n. 8 della commissione Lavori Pubblici, Comunicazioni, su www.senato.it. URL consultato il 16 marzo 2023.
  5. ^ NT+ Enti Locali & Edilizia, su NT+ Enti Locali & Edilizia. URL consultato il 16 marzo 2023.
  6. ^ Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 16 marzo 2023.
  7. ^ LEGGE 24 dicembre 2012, n. 229 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  8. ^ A.C. 2790-quinquiesdecies - testo (PDF), su documenti.camera.it.
  9. ^ XVIII Legislatura - Lavori - Progetti di legge - Scheda del progetto di legge, su camera.it. URL consultato il 24 agosto 2021.
  10. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 17 maggio 2023.
  11. ^ Lorenzo Pallotta, Trasporti: Ponte sullo Stretto, primi passi della nuova società, su Ferrovie.Info, 7 giugno 2023. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  12. ^ Capitale e Soci, su andeonline.org.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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