Stazione di Villagrande

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Villagrande
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàArzana
Coordinate39°55′10.06″N 9°28′34.55″E / 39.91946°N 9.476263°E39.91946; 9.476263
Altitudine811 m s.l.m.
Lineeferrovia Mandas-Arbatax
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1893
Caratteristiche
Tipostazione ferroviaria passante in superficie
Binari4
Interscambiautolinee interurbane

La stazione di Villagrande è una stazione ferroviaria al servizio del comune di Villagrande Strisaili (ma compresa nel territorio di Arzana[1]) posta lungo la linea Mandas-Arbatax, utilizzata esclusivamente per i servizi turistici del Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu costruita a circa otto km a sud-ovest di Villagrande Strisaili[2] per conto della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna negli anni novanta dell'Ottocento, venendo inaugurata il 1º aprile 1893[3], data di apertura all'esercizio del tronco Arbatax-Gairo, uno dei primi della linea per Mandas a venire completati.

Alla gestione SFSS nel 1921 subentrò quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui seguì nel 1989 la Ferrovie della Sardegna. Sotto l'amministrazione delle FdS l'intera Mandas-Arbatax fu destinata, il 16 giugno 1997[4][5], all'impiego per il solo traffico turistico legato al progetto Trenino Verde, fatto che comportò la cessazione di ogni servizio di trasporto pubblico nella stazione. Da allora l'impianto, dal 2010 gestito dall'ARST, viene utilizzato quasi esclusivamente nel periodo estivo, restando per il resto dell'anno pressoché privo di traffico.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto di Villagrande ha una configurazione di stazione passante, dotata di complessivi quattro binari[6] a scartamento da 950 mm: il primo di essi è quello di corsa[6] (dotato anche di una banchina), affiancato dal due e dal tre che sono entrambi passanti e di incrocio[6], con quest'ultimo che affianca inoltre il rifornitore idrico dell'impianto[6], del tipo a cisterna metallica su base in muratura. Il quarto binario della stazione è un tronchino[6] che serviva in passato il dismesso scalo merci, comprendente anche un piano caricatore e un magazzino, quest'ultimo privato in seguito degli accessi e collegato al fabbricato viaggiatori a cui è adiacente.

Anche l'edificio per i viaggiatori è inacessibile al pubblico essendone stati murati tutti gli ingressi[7]; dal punto di vista architettonico si sviluppa su due livelli (sormontati da un tetto a falde)[7] a pianta rettangolare, dotato in passato di tre accessi sul lato binari[7].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Dall'estate 1997 la stazione è utilizzata esclusivamente per il traffico turistico ed è attiva principalmente tra la primavera e l'autunno, in cui vengono effettuati dei treni a calendario, che nell'estate di norma assumono frequenza quasi giornaliera. Nel corso dell'intero anno lo scalo è utilizzabile inoltre da eventuali treni espletati su richiesta di comitive di turisti.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Nel fabbricato viaggiatori dell'impianto sono presenti una sala d'attesa e i servizi igienici, che non sono più accessibili all'utenza stante la muratura degli accessi dell'edificio.

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Nei pressi della stazione è presente una fermata delle autolinee dell'ARST, che permettono il collegamento con l'abitato di Villagrande Strisaili, con Lanusei e con altri centri della zona.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sardegna foto aeree - stradario, su Sardegnageoportale.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 5 marzo 2017.
  2. ^ Orario Cagliari-Mandas-Gairo-Arbatax FCS 22 maggio 1937 in Ogliari, p. 1020
  3. ^ Corda, inserto grafico.
  4. ^ Cronistoria delle FdS - Ferrovie della Sardegna, su digilander.libero.it. URL consultato il 5 marzo 2017.
  5. ^ Dalla 'littorina' ai trenini verdi, in L'Unione Sarda, 13 giugno 1997.
  6. ^ a b c d e Altara, p. 202.
  7. ^ a b c Domenico Cabiddu, Stazione ferrovie complementari, su Panoramio.com, 18 settembre 2009. URL consultato il 5 marzo 2017 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]