Stazione di Sessant

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Sessant
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAsti
Coordinate44°55′32.58″N 8°10′10.82″E / 44.925717°N 8.169671°E44.925717; 8.169671
Lineeferrovia Chivasso-Asti
Storia
Stato attualesoppressa
Attivazione1912
Soppressione2003
Caratteristiche
Tipostazione in superficie, passante
 
Mappa di localizzazione: Asti
Sessant
Sessant

La stazione di Sessant era una stazione ferroviaria posta sulla linea Chivasso-Asti. Inaugurata nel 1912, servì il centro abitato di Sessant, frazione del comune di Asti fino al 2003. L'intera linea venne sospesa nel 2011.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto venne attivato come stazione il 20 ottobre 1912 dalle Ferrovie dello Stato, contestualmente all'inaugurazione della linea[1].

Lontana dal fronte della prima guerra mondiale e poco interessata anche dalle vicende della seconda non costituendo obiettivo strategico primario, la stazione risentì di tali eventi solo per le conseguenti fluttuazioni della domanda di trasporto, iniziando nel secondo dopoguerra un periodo di costante calo dei proventi da traffico dovuto all'avvento della motorizzazione privata e a un orientamento comune non più favorevole al trasporto su ferro.

Sostituita da tempo la trazione a vapore grazie all'impiego di automotrici termiche, il traffico continuò a mantenersi a livelli insoddisfacenti e in luogo del potenziamento del servizio per conquistare nuove fasce di utenza nel 1986 la ferrovia venne inclusa in un elenco di "rami secchi" da sopprimere[2], salvandosi dai tagli alla rete operati in quel periodo previe alcune modifiche minori d'orario volte ad abbassare i costi di esercizio[3].

Nonostante gli investimenti appena profusi, l'ipotesi del tagli di alcune linee fu nuovamente ventilata nel 1993[4] ma fu ben presto la natura a porre il primo serio ostacolo al proseguimento dell'esercizio: la linea subì infatti ingenti danni durante l'alluvione del fiume Po nel 1994, quando crollò quasi interamente il ponte su tale fiume. I lavori di ripristino[5] comportarono dunque la ricostruzione del ponte sul Po[6][7]; il 27 agosto 2000 fu inaugurata la riapertura dell'intera linea ferroviaria[8].

Nel 2001 la gestione della linea, e con essa quella della fermata di Sessant, passò alla neocostituita Rete Ferroviaria Italiana.

La fermata venne definitivamente soppressa nel 2003[9], otto anni prima della sospensione del servizio sull'intera linea.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato inizialmente quale stazione dotata di scalo merci, nel 1988 l'impianto fu trasformato in fermata abilitata ai servizi viaggiatori e bagagli con le restrizioni previste per le case cantoniere[10].

All'inizio degli anni novanta l'intera rete secondaria piemontese fu oggetto di un profondo programma di rinnovamento che mirava a diminuire i costi di esercizio attraverso l'automazione e il telecomando degli impianti[11]; chiusa nel 1991[12][13], la Asti-Chivasso fu dunque oggetto di lavori[14][15] che comportarono l'eliminazione dei binari di incrocio di Sessant; la linea fu riaperta il 19 novembre 1992[16].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La stazione compare nei quadri orario FS dell'epoca.
  2. ^ Notizia su I Treni, n. 60, aprile 1986, p. 4.
  3. ^ Notizia su I Treni, n. 65, novembre 1986, p. 6.
  4. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 61, gennaio 1994, p. 5.
  5. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 75, aprile 1995, p. 8.
  6. ^ Notizia su I Treni, n. 166, dicembre 1995, p. 5.
  7. ^ Notizia su Mondo Ferroviario, n. 168, luglio 2000, p. 11.
  8. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 135, ottobre 2000, p. 4.
  9. ^ Impianti FS, in I Treni, anno XXV, n. 257, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, marzo 2004, p. 6, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  10. ^ Notizia su I Treni, n. 82, maggio 1988, p. 6.
  11. ^ Angelo Nascimbene, Mai più "secchi"?, in Tutto Treno, n. 32, maggio 1991, pp. 28-29.
  12. ^ Notizia su I Treni, n. 114, aprile 1991, p. 5.
  13. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 31, aprile 1991, p. 10.
  14. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 37, novembre 1991, p. 8.
  15. ^ Notizia su Tutto Treno, n. 38, dicembre 1991, p. 10.
  16. ^ Genua, Asti-Chivasso. Un centenario mancato, p. 56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]