Stato di democrazia classica

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Lo Stato di democrazia classica è la forma di stato (l'insieme dei rapporti intercorrenti tra governanti e governati) adottata dalle rivoluzioni nordamericane e francesi a oggi in gran parte dell'Occidente.

Premessa[modifica | modifica wikitesto]

L'ordinamento giuridico è l'insieme delle norme giuridiche che regolano la vita di una società. Lo Stato è l'ordinamento giuridico integrato da un governo, cioè da un apparato autoritario che, essendo munito di un potere "originario" (indipendente da ogni altro potere esterno allo Stato) e "di signoria" (superiore a ogni altro potere interno allo Stato - la sovranità dello Stato), è idoneo a curare la generalità degli interessi dello Stato (la politicità dello Stato), da un popolo, cioè una collettività sottoposta al governo (la corporatività dello Stato), da un territorio, cioè uno spazio sottoposto al governo (la "territorialità dello Stato"), e da una continuità, cioè un tempo sottoposto al governo (la continuatività dello Stato).

Principi fondamentali[modifica | modifica wikitesto]

I principi fondamentali dello Stato di democrazia classica sono:

Istituti fondamentali[modifica | modifica wikitesto]

Gli istituti fondamentali dello Stato di democrazia classica hanno origine britannica, francese e nordamericana.

Al contributo della Gran Bretagna sono da attribuire la monarchia costituzionale (la monarchia caratterizzata dalla presenza, accanto al capo dello stato, di altri organi quali le assemblee legislative, con lui esercitanti in rango paritario la potestà di governo), l'irresponsabilità del capo dello stato, il parlamento bicamerale (con almeno una camera eletta a suffragio universale) e la tutela giurisdizionale delle più essenziali libertà civili, che la Francia avrebbe teorizzato come assolutamente irrinunciabile e insopprimibile da parte dello Stato.

Al contributo della Francia sono da attribuire il principio della divisione dei poteri (il principio secondo il quale le funzioni dello Stato devono essere distribuite tra gruppi di organi diversi – potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario – e che gli Stati Uniti d'America avrebbero attuato in modo particolarmente rigido) e il principio della sovranità popolare.

Al contributo degli Stati Uniti d'America sono da attribuire la struttura federale dello stato (con una seconda camera che rappresenti paritariamente gli stati-membri) e il controllo giurisdizionale della costituzionalità delle leggi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Biscaretti Di Ruffìa, Introduzione al diritto costituzionale comparato, Milano, 1988.
  • A. Cerri, Istituzioni di diritto pubblico, Milano, 2006.
  • G. Jellinek, La dottrina generale del diritto dello Stato, Milano, 1949.
  • H. Kelsen, Teoria generale del diritto e dello Stato, Milano, 1980.
  • T. Martinez, Diritto costituzionale, Milano, 2005.
  • M. Mazziotti di Celso e G.M. Salerno, Manuale di diritto costituzionale, Padova, 2005.
  • V.E. Orlando, Principi di diritto costituzionale, Firenze, 1917.
  • L. Paladin, Diritto costituzionale, Padova, 1998.
  • S. Romano, Principi di diritto costituzionale generale, Milano, 1947.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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