Organo a canne: differenze tra le versioni

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Le diverse file di canne vengono selezionate attraverso i tiranti dei registri. Questi vengono impiegati dall'organista per variare il timbro dello strumento in parte secondo le indicazioni della partitura, molto spesso secondo le circostanze e la personale sensibilità.
Le diverse file di canne vengono selezionate attraverso i tiranti dei registri. Questi vengono impiegati dall'organista per variare il timbro dello strumento in parte secondo le indicazioni della partitura, molto spesso secondo le circostanze e la personale sensibilità.
Il numero che viene indicato accanto al nome del registro indica la lunghezza in [[piede (unità di misura)|piedi]] del [[Do (nota)|do]] più basso, o meglio di una canna aperta che produca un suono corrispondente a tale nota.
Il numero che viene indicato accanto al nome del registro indica la lunghezza in [[piede (unità di misura)|piedi]] del [[Do (nota)|do]] più basso, o meglio di una canna aperta che produca un suono corrispondente a tale nota.
Spesso i registri fanno suonare contemporaneamente più canne di altezza diversa, combinate secondo la serie degli [[armonici (musica)|armonici naturali]]: questo permette di ottenere diversi timbri risultanti dalla combinazione di "file" (senza la necessità di costruire ulteriori "file" di canne). Il registro di "ripieno" può essere ad esempio composto da tre fino a quindici "file". Registri particolari sono quelli detti violeggianti, che imitano il suono degli archi ochestrali e quelli a [[battimenti (musica|battimenti]] (od oscillanti, spesso denominati "Voce umana") ovvero registri in cui suonano contemporaneamente una fila di canne intonata correttamente ed una leggermente crescente o calante. Il suono ricavato è molto suggestivo, e da l'idea di un coro di fanciulli. In alcuni organi troviamo anche registri detti "accessori", cioè registri volti a creare particolari effetti come per esempio la super- e la subottava che uniscono la corrispettiva ottava alta o bassa della nota premuta. Altri registri accessori sono anche gli usignoli, i tamburi, il glockenspiel, la Zimbelstern, l'Uccelliera etc.
Spesso i registri fanno suonare contemporaneamente più canne di altezza diversa, combinate secondo la serie degli [[armonici (musica)|armonici naturali]]: questo permette di ottenere diversi timbri risultanti dalla combinazione di "file" (senza la necessità di costruire ulteriori "file" di canne). Il registro di "ripieno" può essere ad esempio composto da tre fino a quindici "file". Registri particolari sono quelli detti violeggianti, che imitano il suono degli archi orchestrali e quelli a [[battimenti (musica|battimenti]] (od oscillanti, spesso denominati "Voce umana") ovvero registri in cui suonano contemporaneamente una fila di canne intonata correttamente ed una leggermente crescente o calante. Il suono ricavato è molto suggestivo, e da l'idea di un coro di fanciulli. In alcuni organi troviamo anche registri detti "accessori", cioè registri volti a creare particolari effetti come per esempio la super- e la subottava che uniscono la corrispettiva ottava alta o bassa della nota premuta. Altri registri accessori sono anche gli usignoli, i tamburi, il glockenspiel, la Zimbelstern, l'Uccelliera etc.


=== Unioni ===
=== Unioni ===

Versione delle 23:30, 17 ott 2007

Basilica di San Martino a Weingarten (Germania)- vista dei quattro manuali della consolle dell'organo costruito da Joseph Gabler nel secolo XVIII

L'organo è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni. Viene suonato per mezzo di una o più tastiere dette manuali e di una pedaliera.

Il suono viene emesso da un sistema di canne, metalliche o di legno, di grandezza, lunghezza e fattura variabile a seconda della nota e del timbro che la canna riproduce.

L'organo ha un ruolo di primo piano nella musica sacra e nella liturgia. Esistono inoltre importanti derivazioni dall'organo, realizzate soprattutto per ridurne l'ingombro e i costi, tra cui l'harmonium e l'organo Hammond. In particolare, con l' avanzare della tecnologia, si è preferito sostituire i complicati meccanismi che componevano l'organo con circuiti elettronici e altoparlanti.

L'estensione di questo strumento è spesso notevole quanto la sua imponenza, dal momento che ne esistono alcuni capaci di superare le dieci ottave. Inoltre l'organo, suonato con tecnica appropriata, è in grado di produrre una complessa sinfonia di suoni anche per merito dei diversi registri (o voci) associati ai manuali e alla pedaliera.

La storia

L'organo è uno strumento di origine antichissima. Il primo organo, l'Hidraulos, fu costruito nel III secolo a. C. da Ctesibio di Alessandria. Si trattava di un flauto ad acqua composto da: una serie di tubi sonori (canne), ognuno dei quali forniva un suono differente; un meccanismo idraulico che permetteva l'immagazzinamento di aria a pressione costante e infine un meccanismo di collegamento tra il sistema di produzione dell'aria ed i tubi sonori. La struttura dell'Hidraulos si è evoluta nel tempo, pur mantenendo tuttavia le medesime componenti strutturali:

  • Sistema di produzione dell'aria
  • Sistema di immagazzinamento dell'aria a pressione
  • Sistema di distribuzione dell'aria a pressione.
  • Meccanica del comando
  • Parte fonica

Impiegato nella civiltà romana e nell'area bizantina per celebrare festività pubbliche, deve probabilmente il suo cambiamento di destinazione ad un evento casuale: nel 757 l'imperatore di Bisanzio, Costantino Copronimo, fece dono di un organo a Pipino il Breve, il quale lo collocò nella chiesa di San Cornelio a Compiègne, in Francia . Da allora iniziò la rapida diffusione dello strumento nei luoghi di culto cristiani ed il suo utilizzo nella liturgia.

Mantice dell'organo.

L'evoluzione dell'organo fu notevole: in pochi secoli si passò dall'elementare prototipo dell'VIII secolo, in cui la tastiera era formata da vere e proprie leve (coulisse tirate dal suonatore) e le canne disposte secondo "blocchi" sonori senza registri distinti, ai modelli tardo trecenteschi e quattrocenteschi dotati di pedaliera, con una tastiera simile a quella moderna e registri distinti. In ambito profano era utilizzato l'organo portativo, di piccole dimensioni; l'esecutore suonava con la mano destra e con la mano sinistra azionava il mantice.

Alla fine del Quattrocento e nel Cinquecento si iniziano a definire vere e proprie caratteristiche costruttive areali se non proprio nazionali o regionali. In sintesi si possono identificare alcune macroaree: germanico-fiamminga, francese, iberica e italiana. La tradizione costruttiva germanico fiamminga e francese farà evolvere tipologie organarie basate sulla distinzione dei corpi sonori (più tastiere - da una a cinque - e pedaliera con registri autonomi), mentre quella italiana mostrerà una netta predilezione per la tastiera unica, le limpide sonorità prettamente italiane del Principale e del Ripieno, la limitata estensione della pedaliera, sovente senza registri propri e usata molto spesso solo nelle cadenze. Nei paesi iberici (Castiglia, Paesi Baschi, Portogallo) e in America Latina, si diffonde a partire dalla seconda metà del Cinquecento, un tipo d'organo strutturato su più piani sonori le cui caratteristiche sono così riassumibili: grande varietà di registros de lengueteria (registri ad ancia), trompeteria tendida o de batalla (trombe orizzontali), Corneta (collocata in un somiere situato in alto), tastiera spesso unica divisa in bassi e soprani (teclado partido).

Componenti e caratteristiche

Canne

Antico organo a Klosterlechfeld, Germania
Un organo moderno a Kleve, Germania

Le canne sono l'elemento che produce il suono vero e proprio dell'organo.
Venivano raggruppate in file ordinate generalmente dietro le tastiere ma, con l'avanzare della tecnologia elettronica, poiché la lontananza produceva un eccessivo ritardo del suono desiderato (vedere funzionamento dell'organo), si posero le canne dove meglio risultavano per l'acustica e per gli spazi dell'ambiente. La parte anteriore dell'organo, le poche canne visibile al di fuori dello stesso, sono dette prospetto o facciata.

Materiali di costruzione

Come sopra accennato vengono usati due materiali: metallo e legno. Con questi due diversi materiali si potevano ricreare, secondo la forma data, gli strumenti che si volevano interpretare. Generalmente il metallo (Lega Organaria di piombo e stagno) serve per le canne principali che ricreano il classico suono dell'organo, ma anche per ricreare il suono di trombe e corni. Il legno, invece per il suono dei flauti, oboe e altri.

Anima ed Ancia

Le canne si distinguono inoltre in base al meccanismo con cui viene prodotto il suono.
Le canne dette ad anima, dette anche labiali, funzionano con lo stesso principio del flauto dolce: l'aria, incidendo trasversalmente con la canna, mette in vibrazione la colonna d'aria. Le canne dette ad ancia dispongono di una lamina che, vibrando al passaggio dell'aria, mette in moto l'aria contenuta nelle canne producendo così il suono. La lunghezza della canna (risuonatore) denota solamente il colore del suono.

Parti della canna ad anima

Le canne semplici dell'organo sono costituite da tre parti:

  • il "corpo", ovvero la parte superiore della canna, detta anche risuonatore;
  • il "piede", il cono inferiore della canna;
  • la "bocca", apertura laterale alla canna che viene praticata tra la parte superiore del piede e la parte inferiore del corpo; è visibile nelle canne sulla facciata spesso abbellito nella parte superiore con una decorazione a forma di mitria. All'interno prende posto un diaframma.

Parti della canna ad ancia

Anch'esse formate da tre parti come nelle canne prima descritte. La differenza è nell'ancia che prende posto, in facciata, al posto dell'anima, e nelle file dietro nella parte inferiore della canna. Viene fissata con una saldatura di piombo. Si costituisce da:

  • Il canaletto, la piccola porzione di canna attorno all'ancia;
  • L'ancia di ottone, battendo sui bordi del canaletto produce il suono;
  • L'accordatore, una gruccia metallica che imposta la parte vibrante dell'ancia.

La Facciata

L'aspetto estetico è spesso talmente preponderante su quello musicale che non è raro trovarsi di fronte a dei prospetti con canne parzialmente o totalmente mute. La cassa può svolgere funzioni di copertura del basamento e dei somieri o proprio da cassa armonica, migliorando le caratteristiche al materiale fonico ivi contenuto.

Somieri

Prospetto d'organo nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista Straß.

Il somiere è una cassa dove avviene la distribuzione dell'aria prodotta dal mantice. Normalmente ogni manuale ha un proprio somiere sul quale sono inserite le canne. Esistono diversi tipi di somieri; le due grandi famiglie sono i somieri a vento (tipici della grande organaria italiana) e quelli a tiro (area tedesca e centro Europa). Attualmente sembrano prevalere quelli a tiro per la facilità con cui vengono elettroasserviti; di contro i somieri a vento sono più robusti, durevoli nel tempo (quello dell'organo Antegnati di S. Giuseppe a Brescia funziona perfettamente dopo quasi 500 anni!) e facili da riparare.

Registri

Pomelli a tiro che comandano i registri dell'organo di Weingarten, Germania

Le diverse file di canne vengono selezionate attraverso i tiranti dei registri. Questi vengono impiegati dall'organista per variare il timbro dello strumento in parte secondo le indicazioni della partitura, molto spesso secondo le circostanze e la personale sensibilità. Il numero che viene indicato accanto al nome del registro indica la lunghezza in piedi del do più basso, o meglio di una canna aperta che produca un suono corrispondente a tale nota. Spesso i registri fanno suonare contemporaneamente più canne di altezza diversa, combinate secondo la serie degli armonici naturali: questo permette di ottenere diversi timbri risultanti dalla combinazione di "file" (senza la necessità di costruire ulteriori "file" di canne). Il registro di "ripieno" può essere ad esempio composto da tre fino a quindici "file". Registri particolari sono quelli detti violeggianti, che imitano il suono degli archi orchestrali e quelli a battimenti (od oscillanti, spesso denominati "Voce umana") ovvero registri in cui suonano contemporaneamente una fila di canne intonata correttamente ed una leggermente crescente o calante. Il suono ricavato è molto suggestivo, e da l'idea di un coro di fanciulli. In alcuni organi troviamo anche registri detti "accessori", cioè registri volti a creare particolari effetti come per esempio la super- e la subottava che uniscono la corrispettiva ottava alta o bassa della nota premuta. Altri registri accessori sono anche gli usignoli, i tamburi, il glockenspiel, la Zimbelstern, l'Uccelliera etc.

Unioni

Sopra ai pedali si trovano le staffe, che controllano il Crescendo e l'Espressione per i due manuali.

La presenza di diversi registri sui vari manuali presenti nello strumento ha posto la necessità delle unioni, che permettono di aggiungere al suono risultante i registri presenti su un altro manuale. Esistono anche funzioni di pedale automatico o di unione del I manuale con i pedali.

Negli organi italiani a trasmissione meccanica l'unione di tutti i registri di Ripieno veniva chiamata Tiratutti, ed era una leva che effettivamente apriva tutti i registri. Se l'organo era di grandi dimenzioni questa operazione richiedeva una discreta forza fisica.

Trasmissione

Dalla tastiera con un sistema meccanico, pneumatico, elettrico, elettronico o misto i comandi di apertura pervengono ai "ventilabri", ossia valvole poste all'interno del somiere, che permettono il passaggio dell'aria alle canne quando viene premuto un tasto. Quale canna, o quale gruppo di canne vengono attivate dipende anche dalle impostazioni dei registri e delle unioni.

La differenza tra i vari sistemi non sta in come il suono viene prodotto - anche un organo a trasmissione elettronica fa sempre suonare le canne facendogli passare dell'aria - ma in come appunto si passa dalla pressione dei tasti all'apertura delle valvole sotto le canne. Occorre un mantice per fornire l'aria: un tempo c' era un dispositivo manuale, oggi si usa un compressore elettrico.

Negli organi meccanici c'è tutto un sistema di leve e bilancieri per trasmettere il movimento. All'atto pratico questo significa che la consolle deve essere posizionata vicino alle canne, come si vede spesso negli organi posti in alto, sopra il portale d'ingresso principale (cantoria) oppure su un lato della navata; inoltre la pressione che occorre esercitare sui tasti aumenta all'aumentare del numero di registri utilizzato contemporaneamente. L'insieme di leve, cavi e bilancieri che costituiscono la trasmissione in un organo meccanico, viene detta catenacciatura. Molti organisti preferiscono la trasmissione meccanica a quella elettrica o elettronica, poiché consente di dosare la pressione sui tasti e, di conseguenza, modificare la resa dello strumento.

Negli organi pneumatici la trasmissione avviene mediante un tubicino pieno d'aria che viene attivato alla pressione del tasto. L'aria viene convogliata ad un manticetto che aziona la valvola in corrispondenza della canna. In questo modo è possibile separare la consolle dalle canne; purtroppo però la trasmissione del movimento non è immediata, e l'organista, soprattutto nei brani veloci, si può confondere perché ascolta quello che sta suonando con un sensibile ritardo.

A fine '800 si è infine passati alla trasmissione prima elettrica e poi elettronica, dove la trasmissione del moto fra tasto e ventilabro viene fatta per mezzo di relè elettromagnetici o addirittura di chip. La soluzione è indubbiamente la più pratica (anche se la trasmissione meccanica viene considerata migliore da un gran numero di organisti, tant'è che anche oggi i nuovi organi sono prevalentemente costruiti a trazione meccanica), perché permette innanzitutto di accoppiare a piacimento i registri alle varie tastiere, e soprattutto di separare i gruppi di canne, costruendo così somieri più piccoli, ed addirittura di memorizzare una esecuzione (l'organo di Notre-Dame a Parigi) e ripeterla perfettamente in ogni momento.

Consolle

Manuali dell'organo di San Cesareo.

La consolle è l'insieme dei manuali, dei pedali, delle staffe, dei comandi di registro, di unione e di cancellazione a disposizione sullo strumento. In genere, dal momento che la trasmissione è oggi notevolmente più potente e sofisticata di un tempo, la consolle è posta anche a notevole distanza dai somieri e dalle canne. Non sono rari gli organi che possono essere comandati da più di una consolle, soprattutto per esigenze liturgiche o per la presenza del coro. La seduta riservata all'esecutore, l'organista, deve essere ampia e ben solida e regolabile in altezza: sono importanti i movimenti anche delle gambe e la posizione stessa dipende dall'impostazione e dall'uso dei diversi manuali.

Bibliografia

  • Fernando Germani, Trattato per Organo, Dover
  • Corrado Moretti, L'organo italiano, Ediz. Eco, Milano
  • Giuseppe Ràdole, Letteratura organistica dal Tre al Novecento, Carrara, Bergamo 1996
  • Giuseppe Ràdole, Le registrazioni organistiche nelle culture europee", Pizzicato
  • Giuseppe Ràdole, Sette secoli di musica per organo Zanibon, Padova
  • Bossi, Tebaldini, Metodo teorico pratico per organo , Carisch

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