Simone Rapisarda Casanova

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Simone Rapisarda Casanova (Catania, 1970) è un regista italiano naturalizzato canadese, vincitore del Pardo per il miglior regista emergente al Festival del film Locarno 2014.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce in Sicilia da padre romano e madre torinese. Si laurea in Scienze dell'Informazione all'Università di Pisa, coltivando al contempo un interesse per la fotografia e il cinema.[1]
Trasferitosi in Canada nel 2000, abbandona la carriera in informatica per studiare cinema prima a Montréal e poi a Toronto. Affianca la realizzazione di opere cinematografiche con l'insegnamento (York University, Toronto, Canada; Wilfrid Laurier University, Waterloo, Canada; Ciné Institute, Jacmel, Haiti).[2] Dal 2016 insegna regia alla Simon Fraser University a Vancouver, Canada.

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Le opere di Simone Rapisarda Casanova si collocano al confine fra documentario e fiction, con attori non professionisti che improvvisano sulla base di un canovaccio.[2] Rapisarda Casanova si occupa personalmente di ripresa, montaggio e produzione. Il suo stile è caratterizzato da lunghi piani sequenza in presa unica (ogni scena viene girata una sola volta) e dalla posizione prevalentemente fissa della macchina da presa. Entrambe queste scelte sono dettate dalla volontà di valorizzare la freschezza e spontaneità di espressione degli attori non protagonisti.[3] Altri elementi stilistici sono il sonoro diegetico e fuori campo, le riprese dal basso e l'utilizzo di ottiche grandangolari.

El árbol de las fresas (L'albero delle fragole)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: L'albero delle fragole.

(Canada/Cuba/Italia, 2011, 71 min) Primo lungometraggio dell'autore, è un documentario etnografico sperimentale che coglie gli ultimi giorni di esistenza del villaggio di pescatori Juan Antonio a Cuba, poco prima del passaggio devastante dell'uragano Ike.[3] In mancanza di ruoli e copioni cristallizzati, il lavoro del regista-etnografo si evolve in un dialogo paradossale con i soggetti osservati, pescatori poveri che tuttavia conoscono le tecniche dell'etnografo, lo additano dietro l'obiettivo, gli danno consigli e si prendono gioco di lui.[4][5][6] Nel 2011 El arbol de las Fresas è stato presentato al Festival del film Locarno e al Torino Film Festival, e nel 2012 al Los Angeles Film Festival. Sempre nel 2012, ha vinto il Most Promising Filmmaker Award all'Ann Arbor Film Festival ed è stato incluso nella lista dei cinquanta migliori film non distribuiti da Film Comment.

La creazione di significato[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: La creazione di significato.

(Italia/Canada, 2014, 90 min) Un anziano pastore, Pacifico Pieruccioni, si trova costretto dalla crisi economica a cedere la propria terra e la propria casa, situate fra le montagne che furono teatro della Resistenza ai tedeschi. Paradossalmente, si presenta a lui come nuovo proprietario proprio un giovane tedesco. I due discorrono di fatti storici e dell'Italia del presente.[7][8]
La creazione di significato è ambientato e girato nei luoghi della Linea Gotica sulle Alpi Apuane. Ispirandosi a L'aleph, racconto di Jorge Luis Borges, in esso si combinano memorie di guerra ed echi del presente sullo sfondo di una natura fuori dal tempo.[9]
Il film ha vinto il Pardo per il miglior regista emergente al Festival del Film Locarno nel 2014; nel 2015 ha ottenuto il premio per il miglior film all'Ann Arbor Film Festival ed è stato acquisito dal Museum of Modern Art di New York[10] e dalla National Gallery of Art di Washington.

Zanj Hegel la (Hegel's Angel)[modifica | modifica wikitesto]

(Canada/Haiti/Italia/U.S.A., 2018, 70 min) Il film, ambientato nella Haiti contemporanea, dipinge la vita quotidiana di un ragazzo di nome Widley fra attività prosaiche, presenze mistiche, tumulti causati da elezioni imminenti, e il suo interesse per la produzione di un bizzarro film. [11] Con questo lungometraggio Rapisarda fa un ulteriore passo nella fiction etnografica sperimentale sulla traccia aperta da Jean Rouch verso l'etnografia condivisa. [12] [13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Discovering the Spiritus Loci: Simone Rapisarda Casanova on The Creation of Meaning, su Filmmaker Magazine. URL consultato il 12 maggio 2016.
  2. ^ a b (EN) Pacifico’s Heights: Simone Rapisarda Casanova on The Creation of Meaning, su Cinemascope, 2012. URL consultato il 12 maggio 2016.
  3. ^ a b (EN) A tree that’s no longer there: An interview with filmmaker Simone Rapisarda Casanova, su Austin Vida, 2012. URL consultato il 12 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  4. ^ (EN) 2012 Ann Arbor Film Festival, su Academic Hack. URL consultato il 12 maggio 2016.
  5. ^ (EN) The Strawberry Tree: LAFF review, su The Hollywood Reporter. URL consultato il 12 maggio 2016.
  6. ^ (EN) Images Conscious, su Art Forum. URL consultato il 12 maggio 2016.
  7. ^ (EN) Shepherd Doc ‘The Creation of Meaning’ Finds Majesty in a Vanishing Way of Life, su The Village Voice. URL consultato il 12 maggio 2016.
  8. ^ (EN) Film Review: ‘The Creation of Meaning’, su Variety. URL consultato il 12 maggio 2016.
  9. ^ (EN) Review: ‘The Creation of Meaning’ Views an Economically Torn Italy in Echoes of Earlier Days, su The New York Times, 16 dicembre 2015. URL consultato il 12 maggio 2016.
  10. ^ (EN) MoMA Presents: Simone Rapisarda Casanova's The Creation of Meaning, su Sito ufficiale del Museum of Modern Art. URL consultato il 12 maggio 2016.
  11. ^ (EN) Paige Smith, Zanj Hegal La: Colonialism, Filmmaking and Attempts at Accountability., su SADMag, gennaio 2019. URL consultato l'8 marzo 2020.
  12. ^ (EN) Peter Dickinson, Review Essay: The Films of Simone Rapisarda Casanova, in Anthropologica, vol. 61, n. 2, 2019, pp. 354-358. URL consultato l'8 marzo 2020.
  13. ^ (EN) Dara Culhane, Spirit of Place. A few notes on ethnography, cinema and 3 films by Simone Rapisarda and co- creators., su Centre for Imaginative Ethnography (CIE), gennaio 2019. URL consultato il 9 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2020).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]