Sergej Grigor'evič Volkonskij

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Ritratto eseguito da George Dawe e conservato all'Ermitage

Principe Sergej Grigor'evič Volkonskij (in russo Сергей Григорьевич Волконский?; San Pietroburgo, 8 dicembre 1788Voronki, 28 novembre 1865) è stato un generale e rivoluzionario russo, che prese parte al decabrismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a San Pietroburgo nel 1788. Era il sesto ed ultimo figlio di Grigorij Semënovič Volkonskij, e di sua moglie, la principessa Aleksandra Nikolaevna Repnina. Tra i suoi fratelli, oltre al primogenito Nikolaj Grigorjevič Repnin-Volkonskij, si annoverano Aleksandr (1778-1780), Nikita, Grigori (1782-1783) e Sofia.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Intraprese la carriera militare. Nel 1796 entrò nella cavalleria, combatté contro i francesi (1806-1807) e contro i turchi (1810-1811).

Fu comandante della 19ª brigata di cavalleria sotto il comando di Ferdinand von Wintzingerode durante la campagna di Russia (1812) e si distinse nella battaglia di Beresina e la battaglia di Laon. Fu governatore militare della città di Reims nel 1814.

È stato l'unico generale che ha preso parte al movimento decabrista. Il 5 gennaio 1826 è stato arrestato con l'accusa di ribellione del reggimento di fanteria Černigov, e venne portato a San Pietroburgo e imprigionato nella fortezza di Pietro e Paolo.

Condannato in I grado, fu spogliato di rango e nobiltà. La sua condanna a morte venne trasformata in 20 anni di lavoro forzato in Siberia. Fu rilasciato solo nel 1856, alla morte dello Zar Nicola I. Mentre si trovava in Francia (1861) fu raggiunto, commosso, dalla notizia dell'abolizione della Servitù della Gleba nel suo paese[1].

Massone, iniziato nel 1812 nella Loggia degli "Amici riuniti", fu uno dei fondatori della Loggia "Le Tre Virtù" nel 1815, della quale fu dapprima secondo Sorvegliante e poi Maestro venerabile, il 30 giugno 1814 ricevette il grado di Eletto nella Loggia della "Sfinge", a partire dal 1817 fu Maestro scozzese nella Loggia "Alessandro del Leone d'Oro", fu membro del Capitolo della "Fenice" e membro d'onore della Loggia degli "Amici riuniti" nel 1820. Rimase massone fino alla proibizione della Massoneria e alla chiusura delle Logge nel 1822[2].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 5 ottobre 1824, Marija Nikolaevna Raevskaja (1805-1863), figlia di Nikolaj Nikolaevič Raevskij, che lo raggiunse nell'esilio[3]. Ebbero quattro figli:

  • Nikolaj Sergeevič (2 gennaio 1826-17 gennaio 1828);
  • Sofi'ja Sergeevna (1 luglio 1830);
  • Michail Sergeevič (10 marzo 1832-7 dicembre 1909);
  • Elena Sergeevna (28 settembre 1835-23 dicembre 1916).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di I classe dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di III classe dell’Ordine di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di IV classe dell'Ordine di San Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria
Spada d'oro al coraggio con diamanti - nastrino per uniforme ordinaria
Croce per la vittoria di Eylau - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di II classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine Imperiale di Leopoldo (Impero austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Spada (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine al merito militare dell'Assia (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Storica" n. 105, settembre 2017
  2. ^ Tatiana Bakounine, Répertoire biographique des Francs-Maçons Russes, Institut d'Etudes slaves de l'Université de Paris, 1967, Paris, p. 591.
  3. ^ Piero Ottone, La principessa della Siberia, La Repubblica, 26 agosto 2007.

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Controllo di autoritàVIAF (EN53367461 · ISNI (EN0000 0000 8234 9265 · CERL cnp00553720 · LCCN (ENn93097503 · GND (DE119354292 · J9U (ENHE987007304221105171