Seniseneb

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Seniseneb, Senseneb
Copia di Howard Carter di una pittura nella Cappella di Anubi del Tempio funerario di Hatshepsut, a Deir el-Bahari, raffigurante la regina madre Seniseneb.
Regina madre d'Egitto
DinastiaXVIII dinastia egizia
Padresconosciuto
Madresconosciuta
Consortesconosciuto
(in passato creduto Amenofi I)
FigliThutmose I
ReligioneReligione egizia

Seniseneb (anche Senseneb) (... – ...; fl. XVI-XV secolo a.C.) è stata una regina egizia della XVIII dinastia.

Fu la madre del faraone Thutmose I (ca. 1506 - 1493 a.C.; dibattuto). Fu insignita unicamente del titolo di "Madre del re" (Mw.t-nswt), senza indicarla come figlia, sorella o sposa di un faraone, motivo per cui è ritenuta di origini non nobili. Non è noto con chi abbia concepito il futuro re Thutmose, anche se in passato il principale candidato fu il predecessore di Thutmose I, Amenofi I. Seniseneb è nota grazie a una stele (CG 34006), conservata al Cairo ma scoperta a Wadi Halfa, dove è raffigurata mentre giura fedeltà in quanto madre del sovrano, durante l'incoronazione del figlio[1]. Compare anche in una ciclo di rilievi dipinti all'interno del Tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari, nella Cappella di Anubi[2][3].

Copia di Nina de Garis Davies di un rilievo raffigurante Thutmose I accompagnato dalla madre Seniseneb, dalla Cappella di Anubi nel Tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari. Metropolitan Museum of Art, New York.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adriaan de Buck: Coronation decree of Tuthmosis I, 1948, p. 46, Urk IV (da 79.5 a 81.8).
  2. ^ Édouard Naville: The Temple of Deir el Bahari, Part I. Tavole 1 - 24: The north-western end of the upper platform. Egypt Exploration Fund, London 1895, tav. XIII.
  3. ^ Thutmose I and His Mother Seniseneb | Nina deGaris Davies | 30.4.137 | Work of Art | Heilbrunn Timeline of Art History | The Metropolitan Museum of Art, su The Met’s Heilbrunn Timeline of Art History. URL consultato il 27 febbraio 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]