Sclareolo

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Sclareolo
Formula di struttura dello sclareolo
Formula di struttura dello sclareolo
Nome IUPAC
(1R,2R,8aS)-Decaidro-1-(3-idrossi-3-metil-4-pentenil)-2,5,5,8a-tetrametil-2-naftolo
Nomi alternativi
Labd-14-ene-8,13-diolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC20H36O2
Massa molecolare (u)308,50
Aspettocristalli bianchi[1]
Numero CAS515-03-7
Numero EINECS208-194-0
PubChem163263
SMILES
OC(C=C)(C)CCC1C(O)(C)CCC2C(C)(C)CCCC12C
Proprietà chimico-fisiche
Temperatura di fusione95–100 °C (368–373 K)[2]
Temperatura di ebollizione218–220 °C (491–493 K)[2]
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)>5000 mg/kg oral rat[2]
Indicazioni di sicurezza
Frasi H-- Sostanza non pericolosa secondo la regolamentazione (CE) N. 1272/2008.[2]
Lo sclareolo si ricava dalla Salvia sclarea

Lo sclareolo è un composto organico biciclico terpenoide presente in natura. Lo scheletro carbonioso è basato su quello del labdano, diterpene di origine naturale contenente un nucleo centrale con due anelli cicloesano fusi. Lo sclareolo viene ricavato principalmente dalla salvia moscatella (Salvia sclarea) coltivata: da foglie e sommità fiorite sottoposte a distillazione in corrente di vapore si ottiene un olio essenziale di salvia. Dopo l'evaporazione dei componenti volatili rimane un solido, dal quale lo sclareolo è ricavato per estrazione con solventi. Lo sclareolo viene usato come materiale di partenza per ottenere varie fragranze di ambra grigia, come ad esempio l'ambrossido. La produzione annuale di sclareolo nel 2002 ha superato le 100 tonnellate.[3]

Presenza in natura[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che nella salvia moscatella, in natura lo sclareolo è presente anche nel marrubio comune (Marrubium vulgare), nella noce moscata (Myristica fragrans), e nel timo maggiore (Thymus vulgaris).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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