Sarracenia alata

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Sarracenia alata
Fiori di Sarracenia alata
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Ericales
Famiglia Sarraceniaceae
Genere Sarracenia
Specie S. alata
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Nepenthales
Famiglia Sarraceniaceae
Genere Sarracenia
Specie S. alata
Nomenclatura binomiale
Sarracenia alata
(Alph.Wood) Alph.Wood, 1863
Sinonimi

Sarracenia gronovii var. alata
Alph.Wood, 1861

Sarracenia alata (Alph.Wood) Alph.Wood, 1863 è una pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Sarraceniacee, endemica degli Stati Uniti[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Areale di S. alata

È diffusa nella parte meridionale degli Stati Uniti (Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama).[1]

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Sarracenia alata necessita di un substrato caratterizzato da torba bionda (o acida) di sfagno, con pH compreso tra 3 e 4,5, e perlite in rapporto 1:1. In alternativa alla perlite, può essere usata sabbia di quarzo. È, inoltre, possibile l'aggiunta di una ridotta quantità di vermiculite, circa il 10% del substrato totale, per favorire lo sviluppo della pianta. L'annaffiatura dovrà avvenire quotidianamente ed esclusivamente tramite un sottovaso, con circa 2–3 cm di acqua distillata o osmotizzata. È, altresì, possibile l'utilizzo di acqua piovana purché non sia raccolta in città per via di elementi inquinanti che potrebbero danneggiare gravemente la pianta. Apprezza vaporizzazioni frequenti.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Schnell D., Catling P., Folkerts G., Frost C., Gardner R. et al. 2000, Sarracenia alata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 2 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Sarracenia alata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 ottobre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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