Salvatore Sassi

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Salvatore Sassi
NascitaLecco, 10 gennaio 1910
MorteNoari, 2 giugno 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
GradoSottotenente a.a.r.n. in s.p.e.
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Salvatore Sassi (Lecco, 10 gennaio 1910Noari, 2 giugno 1937) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di controguerriglia in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Lecco, provincia di Como, il 10 gennaio 1910.[3] Dopo aver frequentato, e conseguito il diploma di ragioniere, l'Istituto "Parini" della sua città natale[N 1] il 15 febbraio 1932 venne ammesso al corso allievi ufficiali di complemento presso il Centro della 2ª Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.) in Parma.[1] Il 29 marzo fu trasferito a quello della 3ª Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.), venendo nominato aviere scelto il 10 maggio e primo aviere e pilota d'aeroplano il 18 ottobre.[1] Conseguito il brevetto di pilota militare il 1 febbraio 1933 e promosso sottotenente il 7 marzo successivo, veniva destinato all'8º Stormo Bombardamento Terrestre per il servizio di prima nomina.[1] Trattenuto in servizio attivo, e destinato all'aviazione dell'Eritrea, sbarcò a Massaua il 25 agosto 1935.[1] Si distinse nel corso della guerra d'Etiopia, venendo decorato con una medaglia di bronzo al valor militare e divenendo sottotenente in s.p.e. per meriti di guerra.[1] Promosso tenente il 24 maggio 1936, si distinse in servizio presso la 18ª Squadriglia Bombardamento Terrestre in numerosi voli di guerra durante le operazioni di consolidamento della conquista italiana dell'Etiopia.[1] Decorato con una seconda medaglia di bronzo al valor militare, per le operazioni su Lekemptì, nel Lasta, a Lalibelà (settembre-novembre 1936), cadde in combattimento a Noari (Mored) il 2 giugno 1937.[1] Fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Lecco porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota abile ed entusiasta, di provato valore, in importante azione contro munite posizioni ribelli, avendo spinto l’offesa oltre ogni audacia, era costretto a discendere per avaria prodotta all’apparecchio da reazione antiaerea, fra quelle stesse orde che con fuoco e piombo infallibile aveva duramente battute. Portati a terra incolumi equipaggio ed apparecchio, con abile manovra non turbata dalla tragicità del momento, organizzava ed attuava l’estrema difesa incitando l’equipaggio alla resistenza ad oltranza, finché sopraffatto dal nemico, cadeva con le armi in pugno, immolando eroicamente la sua giovane esistenza. Endertà, 2 giugno 1937.[4]»
— Regio Decreto 2 settembre 1938.[3]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito pilota di apparecchio monomotore da bombardamento, in numerose azioni dava prova del suo valore e ardimento calandosi a volo rasente sulle masse nemiche dovunque esse fossero annidate. Sebbene ripetutamente colpito dalla reazione antiaerea, portava brillantemente a termine ogni missione affidatagli con alto senso del dovere e sprezzo del pericolo. Cielo della Dancalia, Endertà, Scirè, Tembien , Ascianghi, ottobre 1935-aprile 1936
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota abile ed entusiasta, durante il periodo delle piogge e nelle operazioni per l'occupazione del Lasta e dei territori dell'ovest effettuava audaci bombardamenti a bassa quota contro forze ribelli, dimostrando aggressività, coraggio e sprezzo del pericolo, anche quando la reazione avversaria gli colpiva reiteratamente l'apparecchio. Esempio di devozione e coraggio. Cielo del Lasta, Lalibelà, Lekemptì, settembre-novembre 1936

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ All'età di 15 anni, durante una processione in onore di San Luigi Gonzaga, si arrampicò sul muro esterno di un edificio per spegnere un incendio originatosi da un drappo rosso appeso a un balcone.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 235.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea Somalia Etiopia (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sassi, Salvatore, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.