Salvatore Sacquegna

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Salvatore Sacquegna (Lecce, 8 luglio 1877Lecce, 17 ottobre 1964) è stato un artigiano e scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un agricoltore di nome Angelo e di una tessitrice di nome Maria Filomena Spedicati, è ultimo di sei figli. Fervente religioso, è stato terziario francescano e assiduo frequentatore del convento francescano di Sant'Antonio a Fulgenzio nella città di Lecce.

La sua attività fu molto prolifica soprattutto nei primi due decenni del XX secolo.

Realizzò moltissime statue di cartapesta per varie chiese e santuari in Puglia e Lucania e numerosi presepi, ad esempio per conto dell'Arcidiocesi di Brindisi va ricordato il lavoro svolto nella chiesa di Sant'Anna.

Fu nominato cavaliere da papa Pio X e Fornitore Pontificio nel 1922 da papa Benedetto XV.

Nel 1911, ad Alberobello su richiesta di Don Giovanni Girolamo, ritoccò la vernice della statua di Santa Lucia compatrona di Alberobello. Nel 1931 a Coreggia (frazione di Alberobello) realizzò la statua del patrono San Vito martire per devozione di Vito Lippolis.

A Valenzano realizzò due statue dei misteri del Venerdì Santo, La Veronica asciuga il volto di Gesù e Gesù deposto nel sepolcro, usate per la Processione dei Misteri.

Le sue opere si trovano numerose nel territorio della provincia di Taranto: a Pulsano, nella chiesa madre Santa Maria La Nova sono conservati i Santi Cosimo e Damiano oltre un San Francesco per la chiesa conventuale Santa Maria dei Martiri; a Lizzano, nel convento cittadino, c'è un San Francesco d'Assisi che abbraccia Cristo Crocifisso. A Taranto, la processione dei Misteri del Venerdì santo si apre con una sua scultura raffigurante Cristo all'orto. Altra sua opera di pregio è L'Immacolata Concezione conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Grotteria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dario Durante, La scultura sacra a Pulsano. Culti, committenti ed artisti del legno e della cartapesta tra Seicento e Novecento, Castel San Pietro Terme, in.edit sas edizioni, 2019, ISBN 978-88-31422-04-8

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]