SS Orestes (1875)

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Orestes
Descrizione generale
Tipopiroscafo da carico e trasporto passeggeri
ProprietàBlue Funnel Line-Ocean Steamship Co.-Alfred Holt & Co., Liverpool
CantiereScott Shipbuilding & Engineering Co.-John & Robert Scott, Greenock
Impostazione1875
Varo7 giugno 1875
Entrata in servizio30 luglio 1875
Destino finaleaffondato per urto contro gli scogli il 7 marzo 1876
Caratteristiche generali
Stazza lorda2021 tsl
Lunghezza95,7 m
Larghezza10,7 m
Propulsione1 macchina alternativa a duplice espansione
1 asse
Equipaggio70
dati tratti da S Orestes (+1876)[1]
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L'Orestes fu un piroscafo da carico e trasporto passeggeri britannico affondato per urto contro gli scogli a Galle, Ceylon, il 7 marzo 1876.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il piroscafo SS Orestes, con scafo in ferro, fu costruito presso il cantiere navale Scott Shipbuilding & Engineering Co.-John & Robert Scott, Greenock per conto della Blue Funnel Line-Ocean Steamship Co.-Alfred Holt & Co., di Liverpool.[3] La nave venne varata il 7 giugno 1875 a Cartsdyke East, e completata al costo di 47.502 sterline, entrò in servizio il 30 luglio dello stesso anno.[3] Lo Orestes salpò da Liverpool nel febbraio 1876 per raggiungere, via canale di Suez, Singapore, Hong Kong e Shangai, in Cina.[1] Il 7 marzo dello stesso anno, mentre lo Orestes si accingeva ad entrare nel porto di Galle, Ceylon, al fine di effettuare il rifornimento di carbone, urtò la scogliera di Geindura, a cinque miglia di distanza dalla meta finale.[1] Dopo essersi disincagliata la nave riuscì, inizialmente, a continuare la navigazione, ma era così danneggiata che l'acqua penetrò al suo interno così rapidamente da raggiungere, in circa cinque minuti, la sala macchine spegnendo i fuochi delle caldaie.[1] Il Bueentaur uscì rapidamente da Galle con l'intenzione di prendere a rimorchio il piroscafo danneggiato, ma ogni tentativo di prenderla a rimorchio o di portarla ad arenarsi in un luogo sicuro fu vano.[1]

L'Orestes, di proprietà di Alfred Holt, e che era al suo secondo viaggio, affondò nell'ancoraggio esterno alle 7 e mezza, in circa quindici braccia d'acqua.[1] Nulla si poté salvare del carico trasportato, mentre l'unico passeggero a bordo, una donna, e tutto l'equipaggio riuscirono a raggiungere sani e salvi la terraferma.[1] Il capitano Buckley si trovava sul ponte al momento dell'incidente.[1] Il relitto si trova leggermente inclinato, ad una profondità di 24 metri ed è riconoscibile per il particolare tipo di ancora che utilizzava la nave.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video
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