Rosolino Pilo

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Rosolino Pilo, o Rosalino Pilo, (Palermo, 15 luglio 1820San Martino delle Scale, 21 maggio 1860), è stato un patriota italiano.

Rosalino Pilo

«(Monreale) Precursore nobilissimo di libertà, morto combattendo per la patria addì 21 giugno 1860, il popolo monrealese auspice il Municipio consacrava questo conoscente ricordo, perché la dissimile età non dimentichi quanta religione d'amore di dolore di sacrificio leghi ancora, dopo tante amare delusioni, la generosa anima siciliana all'unità e alla gloria della religione.»

Quartogenito del conte Gerolamo di Capaci della famiglia Pilo e di Antonia Gioeni dei principi di Bologna e di Petrulla, fu un patriota italiano. All'anagrafe era stato registrato come Rosolino, ma egli si firmò sempre Rosalino.[1]

Partecipò alla rivoluzione del 1848 contro il regime borbonico. Quando i liberali si impadronirono della città, tenne il comando delle batterie e delle artiglierie palermitane, sino al momento in cui la città fu costretta a capitolare.

Con la repressione e il fallimento dei moti, Rosolino Pilo partì esule verso Marsiglia, e poi per Genova. Qui, frequentò Giuseppe Mazzini, grazie all'amicizia con la Famiglia Orlando, riallacciò i contatti con gli altri esuli siciliani e conobbe e si innamorò di Rosetta Borlasca.

Durante i moti falliti del 1853 a Milano, Rosolino Pilo era a Torino per coprire la fuga dei cospiratori che cercavano di espatriare. Qui conobbe Giuseppe Piolti, agente mazziniano del quale non condivideva i propositi di agitazione di piazza. Pilo era più propenso alla guerriglia e, nell’estate 1856, iniziò i contatti con Carlo Pisacane per aprire un fronte rivoltoso in Sicilia.

Ai primi di dicembre dello stesso anno Rosolino Pilo salpò da Genova su un piroscafo inglese diretto a Malta con l’intento di unirsi alla rivolta capeggiata dal barone Francesco Bentivegna. Ma, arrivato a Malta, seppe del fallimento del tentativo e non poté far altro che ritornare a Genova.

A Genova incontrò Carlo Pisacane aderendo con entusiasmo al suo progetto di guerriglia che sarebbe partito da Sapri per sollevare la Campania e giungere a Napoli. Un primo tentativo si ebbe il 6 giugno 1857, si imbarcò su un battello diretto verso l’isola di Montecristo con diversi guerriglieri e col carico delle armi utili alla spedizione, precedendo la partenza di Carlo Pisacane. L’intesa con Pisacane prevedeva il loro ricongiungimento sull’isola. Durante la traversata, però fu travolto da una tempesta che lo costrinse, per alleggerire lo scafo, a gettare fuoribordo l’armamento. Pilo dovette far ritorno a Genova per avvisare gli altri cospiratori e non compromettere l’intera missione.

Il tentativo definitivo iniziò con la partenze di Pisacane e i suoi, il 25 giugno. Pilo si occupò nuovamente del trasporto delle armi e partì il giorno dopo a bordo di alcuni pescherecci, con l’accordo di unirsi a Pisacane successivamente. Ma, anche questa volta, per sfortuna o per inesperienza come navigatore, Pilo finì per sbagliare rotta e, non potendo più raggiungere Pisacane, tornò a Genova lasciandolo senza i rinforzi e le armi che erano a lui necessarie. A Genova, Pilo e Mazzini, non poterono altro che attendere fiduciosi notizie dal Sud Italia. Il governo piemontese, nel frattempo, attuò misure repressive nei confronti dei cospiratori e Mazzini dovette far ritorno a Londra, mentre Pilo riuscì a rifugiarsi a Malta.

Alle prime voci dello sbarco di Giuseppe Garibaldi alla guida dei Mille, il 28 marzo 1860, Rosolino, insieme a Giovanni Corrao, si affrettò a tornare nella sua Sicilia. Alla testa di un gruppo di volontari, si unì alla colonna garibaldina che marciava su Palermo, ma, in uno scontro a fuoco, cadde sei giorni prima della presa della città.

Alla memoria fu conferita, il 30 settembre 1862, la medaglia d’oro al valor militare con questa motivazione:

«Morto sul campo combattendo con valore a San Martino di Monreale il 21 maggio 1860.»

Note

  1. ^ Cfr. H. Hearder, Reviewed work(s): Lettere di Rosalino Pilo by Rosalino Pilo; Gaetano Falzone, The English Historical Review, Vol. 88, No. 348 (Jul., 1973), pp. 657 Published by: Oxford University Press

Bibliografia

  • Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito. Arsano Aristite. Come morì Rosolino Pilo. In: Memorie Storico-Militari, vol. X. Anno 1914. Roma, 1914, pp.101-118.
  • R. Molteleone, Cospiratori, Guerriglieri, Briganti. Storie dell’altro Risorgimento, Einaudi Ragazzi Storia, Trieste 1995