Regione vinicola dell'Alto Duero

Bene protetto dall'UNESCO
Regione vinicola dell'Alto Duero
	Patrimonio dell'umanità
Tipo	culturali
Criterio	(ii), (iv), (v)
Pericolo	Non in pericolo
Riconosciuto dal	2001
Scheda UNESCO	(EN) Alto Douro Wine Region; (FR) Région viticole du Haut-Douro
	Manuale

La regione vinicola dell'Alto Duero (Região Vinhateira do Alto Douro o Alto Douro Vinhateiro in portoghese) è un'area del Portogallo nord-orientale di oltre 26.000 ettari, nella subregione del Douro, bagnata dal fiume omonimo e circondata da montagne dalle particolari caratteristiche mesologiche e climatiche.

Questo Paesaggio culturale, classificato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO il 14 dicembre 2001, fa parte del cosiddetto Douro Vinhateiro, regione in cui si produce vino da oltre 2000 anni, incluso il famoso Porto.

La lunga tradizione della viticoltura ha prodotto un paesaggio culturale di eccezionale bellezza che riflette la sua evoluzione tecnologica, sociale ed economica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Esistono prove archeologiche della produzione di vino nella regione a partire dalla fine dell'Impero Romano d'Occidente, durante il III e il IV secolo d.C., sebbene siano stati trovati semi d'uva anche in siti archeologici più antichi. In epoca medievale, a partire dalla metà del XII secolo, i Cistercensi ebbero un'importante influenza sulla produzione di vino nella regione, attraverso i loro tre monasteri di Santa Maria de Salzedas, São João de Tarouca e São Pedro das Águias.

Nel XVII secolo i vigneti della regione si espansero e la prima menzione conosciuta del "vino di Porto" risale al 1675. Il trattato di Methuen tra Portogallo e Inghilterra del 1703 e la successiva creazione di molte cantine britanniche fecero sì che il vino di Porto diventasse il prodotto principale della regione, assumendo una grande importanza economica per il Portogallo. Nell'ambito della regolamentazione della produzione e del commercio di questo prezioso prodotto, una carta reale portoghese del 10 settembre 1756 definì la regione di produzione del vino di Porto, divenendo così la prima regione vinicola al mondo ad avere una delimitazione formale. I vigneti coperti da questa delimitazione erano situati nella parte occidentale dell'attuale regione. In seguito, i vigneti si sono progressivamente estesi verso est, in aree più calde e secche.

Il Duero non fu risparmiato dalle malattie della vite del XIX secolo, tra cui l'oidio nel 1852 e la fillossera nel 1863.

Sebbene il vino da tavola sia sempre stato prodotto nella regione, per molto tempo se ne è visto poco al di fuori della regione stessa. Le cantine di Porto si concentravano sulla produzione e sull'esportazione del vino di Porto, che era il loro unico prodotto sul mercato d'esportazione, e avevano scarso interesse per altre tipologie di vino. Pertanto, sebbene i vini potessero essere buoni, per molto tempo non si tentò di utilizzare le uve del Duero per produrre vini da tavola più pregiati. La persona a cui si attribuisce il merito di aver creato il primo vino pregiato del Duero è Fernando Nicolau de Almeida, che lavorava come enologo presso la cantina Ferreira. Durante la seconda guerra mondiale visitò Bordeaux, che gli diede l'ispirazione per creare un vino da tavola di alta qualità. Il risultato fu il vino Barca Velha, prodotto per la prima volta nel 1952 con uve provenienti dalla Quinta do Vale Meão, situata nella sottoregione del Douro superior. Il Barca Velha non ebbe subito molto successo, poiché la maggior parte delle case vinicole di Porto rimase a lungo disinteressata ai vini non fortificati. Alcuni vini del Duero più pregiati fecero la loro comparsa sul mercato a partire dagli anni 1970, ma solo a partire dagli anni 1990 si registrò un incremento sostanziale dell'offerta. Un fattore decisivo di tale crescita fu l'ingresso del Portogallo nella Comunità Economica Europea nel 1986, che ha significato l'abolizione del monopolio delle cantine del Porto, aprendo così la strada ai produttori della valle del Duero per la produzione e l'imbottigliamento del proprio vino.