Quinagolide

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Quinagolide
Nome IUPAC
N,N-dietil-N'-[(3S*,4aS*,10aR*)-6-idrossi-1-propil-1,2,3,4,4a,5,10,10a-octaidrobenzo[g]chinolin-3-il]sulfamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC20H33N3O3S
Massa molecolare (u)395,56
Numero CAS87056-78-8
Codice ATCG02CB04
PubChem55645
DrugBankDB09097
SMILES
CCCN1CC(CC2C1CC3=C(C2)C(=CC=C3)O)NS(=O)(=O)N(CC)CC
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Emivita11-17 ore
Indicazioni di sicurezza

Quinagolide (nella fase sperimentale conosciuta anche con la sigla CV 205-502) è una molecola ergotaminica non derivata dalla segale cornuta, che agisce come un agonista selettivo del recettore D2 della dopamina e trova impiego nel trattamento di soggetti che presentano alti livelli di prolattina.

Stereochimica[modifica | modifica wikitesto]

Quinagolide è un racemo dei due enantiomeri seguenti:[1]

Enantiomeri di Quinagolide

CAS-Nummer: 140630-79-1

CAS-Nummer: 140630-80-4

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

È noto che la secrezione di prolattina da parte dell'ipofisi anteriore è inibita dalla dopamina. Quinagolide ed altri farmaci agonisti della dopamina vengono quindi utilizzati per il trattamento dell'iperprolattinemia, una condizione che riconosce diverse cause possibili tra cui i prolattinomi (tumori benigni della ghiandola pituitaria). Le concentrazioni di prolattina in risposta all'assunzione della molecola iniziano a ridursi nel giro di due ore e permangono soppresse per circa 24 ore. In uno studio effettuato su 40 pazienti trattati per un periodo medio di 32 mesi con quinagolide è stato verificato che la prolattinemia diminuiva in tutti i pazienti e che la dimensione del tumore si riduceva nel 55% dei pazienti con microadenomi e nel 75% dei pazienti con macroadenomi.[2] Da notare che 10 delle 38 donne di questo studio rimasero gravide durante l'assunzione quinagolide pur essendo l'iperprolattinemia una nota causa di infertilità.[3] Molti studi sperimentali hanno comparato l'azione della quinagolide a quella della bromocriptina verificando che entrambi i farmaci riducono in modo significativo la prolattina sierica entro otto settimane dall'inizio del trattamento, ma quinagolide è decisamente meglio tollerata.[4] Inoltre sembra che in una rilevante percentuale di pazienti affetti da prolattinomi che si sono dimostrati resistenti al trattamento con bromocriptina si possa invece registrare una risposta soddisfacente a quinagolide.[5] Pertanto quinagolide dovrebbe essere considerato come trattamento di prima linea per i pazienti affetti da prolattinoma bromocriptina resistente.[6]

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo somministrazione per via orale quinagolide viene ben assorbita dal tratto gastrointestinale. Il farmaco sembra subire un esteso metabolismo di primo passaggio. La maggior parte del farmaco viene metabolizzato dall'organismo ed i metaboliti vengono eliminati prevalentemente tramite escrezione nelle feci e nelle urine. L'emivita di quinagolide è variabile tra le 11 e le 17 ore.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Quinagolide è stata approvata per il trattamento della iperprolattinemia idiopatica e per l'iperprolattinemia secondaria a secrezione da parte di tumori ipofisari. In letteratura medica esistono diversi studi che ne attestano in particolare l'efficacia in soggetti con macroadenomi ipofisari.[7][8][9]

Effetti collaterali ed indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Più raramente possono verificarsi:

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco non deve essere assunto da soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. È anche controindicata nei soggetti anziani, in coloro che sono affetti da gravi problemi di insufficienza epatica o renale e in pazienti affetti da psicosi.

Dosi terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco viene somministrato per via orale, in genere una sola volta al giorno, al momento di coricarsi e preferibilmente con il cibo. Il trattamento di solito viene iniziato con una dose di 25 µg (pari a 0.025 mg), che dopo tre giorni può essere aumentata a 50 µg, quindi a partire dal settimo giorno il dosaggio può raggiungere i 75 µg sempre in monosomministrazione. Se necessario, in base alla risposta individuale, il medico può aumentare la dose fino ad un massimodi 150 µg al giorno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rote Liste Service GmbH (Hrsg.): Rote Liste 2017 - Arzneimittelverzeichnis für Deutschland (einschließlich EU-Zulassungen und bestimmter Medizinprodukte). Rote Liste Service GmbH, Frankfurt/Main, 2017, Aufl. 57, ISBN 978-3-946057-10-9, S. 214.
  2. ^ PN. Schultz, L. Ginsberg; IE. McCutcheon; N. Samaan; M. Leavens; RF. Gagel, Quinagolide in the management of prolactinoma., in Pituitary, vol. 3, n. 4, dicembre 2000, pp. 239-49, PMID 11788012.
  3. ^ ME. Molitch, Prolactinomas and pregnancy., in Clin Endocrinol (Oxf), vol. 73, n. 2, agosto 2010, pp. 147-8, DOI:10.1111/j.1365-2265.2010.03823.x, PMID 20550542.
  4. ^ PF. van der Heijden, W. de Wit; J. Brownell; J. Schoemaker; R. Rolland, CV 205-502, a new dopamine agonist, versus bromocriptine in the treatment of hyperprolactinaemia., in Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol, vol. 40, n. 2, luglio 1991, pp. 111-8, PMID 1676973.
  5. ^ I. Morange, A. Barlier; I. Pellegrini; T. Brue; A. Enjalbert; P. Jaquet, Prolactinomas resistant to bromocriptine: long-term efficacy of quinagolide and outcome of pregnancy., in Eur J Endocrinol, vol. 135, n. 4, ottobre 1996, pp. 413-20, PMID 8921822.
  6. ^ V. Rohmer, E. Freneau; I. Morange; C. Simonetta, Efficacy of quinagolide in resistance to dopamine agonists: results of a multicenter study. Club de l'Hypophyse., in Ann Endocrinol (Paris), vol. 61, n. 5, novembre 2000, pp. 411-7, PMID 11084391.
  7. ^ G. Lakatos, N. Szücs; Z. Kender; S. Czirják; K. Rácz, [Macroprolactinemia associated with pituitary macroadenoma: treatment with quinagolide]., in Orv Hetil, vol. 151, n. 26, giugno 2010, pp. 1072-5, DOI:10.1556/OH.2010.28896, PMID 20558354.
  8. ^ A. Tabarin, B. Catargi, [Treatment of macroprolactinomas with quinagolide (Norprolac)]., in Ann Endocrinol (Paris), vol. 58, n. 2, 1997, pp. 87-94, PMID 9239226.
  9. ^ A. Colao, B. Merola; F. Sarnacchiaro; A. Di Sarno; ML. Landi; P. Marzullo; G. Cerbone; D. Ferone; G. Lombardi, Comparison among different dopamine-agonists of new formulation in the clinical management of macroprolactinomas., in Horm Res, vol. 44, n. 5, 1995, pp. 222-8, PMID 8582715.

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