Punta di Charbonnel

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Punta di Charbonnel
La montagna vista da nord-ovest con il ghiacciaio di Charbonnel.
StatoBandiera della Francia Francia
Regione  Rodano-Alpi
DipartimentoStemma Savoia
Altezza3 760 m s.l.m.
Prominenza997 m
CatenaAlpi
Coordinate45°16′51.6″N 7°03′18″E / 45.281°N 7.055°E45.281; 7.055
Altri nomi e significatiPointe de Charbonnel (lingua francese)
Data prima ascensione17 luglio 1862
Autore/i prima ascensioneMichel-Ange Foderé, Michel-Antoine Boniface detto Totogno, Jacques e Marcellin Personnaz[1]
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Francia
Punta di Charbonnel
Punta di Charbonnel
Mappa di localizzazione: Alpi
Punta di Charbonnel
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi di Lanzo e dell'Alta Moriana
SupergruppoCatena Rocciamelone-Charbonnel
GruppoGruppo del Charbonnel
CodiceI/B-7.I-A.3

La Punta di Charbonnel (in francese Pointe de Charbonnel) è una montagna delle Alpi Graie alta 3.760 m s.l.m., la più alta delle Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Versante ovest della montagna vista dalla Punta Roncia. Sullo sfondo l'Uia di Bessanese.

La montagna, interamente in territorio francese, è situata a nord del Rocciamelone, ad ovest della Croce Rossa; domina l'abitato di Bessans e di Avérole nella Maurienne.

Si tratta della montagna più alta dell'omonimo gruppo che è collocato tra la Valle dell'Avérole e la Valle del Ribon. Nel versante nord-ovest della montagna si adagia il ghiacciaio di Charbonnel.

Salita alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

Si può salire sulla vetta partendo dalla località di Bessans denominata Vincendières (1.830 m). Si attraversa dapprima il torrente Avérole e poi si prende un sentiero in direzione nord e che costeggia il torrente Charbonnel. Si risale il vallone e poi si risale il ghiacciaio di Charbonnel.

La montagna viene salita in primavera con la tecnica dello sci alpinismo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Berutto e Fornelli, p. 172.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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