Princess Albertina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Piercing principessa Albertina

Il Princess Albertina è un piercing genitale femminile transuretrale, nel quale l'anello entra nell'uretra[1] ed esce dalla parte superiore della vagina. Il nome deriva dall'analogo piercing maschile prince Albert.[2]

Anne Greenblatt, amministratrice di una community Usenet sui piercing, nel 1995 ha descrisse il Princess Albertina come un "piercing relativamente nuovo e sperimentale".[3] È considerato tra i piercing femminili più "estremi".[4]

Caratteristiche e rischi[modifica | modifica wikitesto]

Questo piercing è relativamente raro[4], poiché il posizionamento è difficile[5] e il potenziale insorgere di infezioni nelle vie urinarie può essere aumentato dal piercing stesso, la cui portatrice deve avere un'uretra abbastanza grande per non essere ostruita; mentre molti piercing genitali maschili sono transuretrali, la lunghezza maggiore dell'uretra maschile riduce il rischio di infezione urinaria dovuta al piercing stesso.

La presenza di questo piercing può alterare o deviare la normale fuoriuscita del flusso di urina dal corpo durante la minzione.

Il piercing può stimolare sessualmente le zone erogene genitali, in quanto la sua presenza stimola i nervi dell'uretra durante il rapporto sessuale o la masturbazione. Inoltre, l'utilizzo della sonda per ingrandire l'uretra può essere pericoloso.

La legislazione del Minnesota include il Princess Albertina in una lista di piercing proibiti.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Armando R. Favazza, Bodies Under Siege Self-mutilation, Nonsuicidal Self-injury, and Body Modification in Culture and Psychiatry, Johns Hopkins University Press, 2011, p. 136, ISBN 9781421401119. URL consultato il 7 maggio 2023.
  2. ^ (EN) Roger S. Kirby, Culley C. Carson e Michael G. Kirby, Men's health, Informa healthcare, 2009, p. 295. URL consultato il 7 maggio 2023.
  3. ^ (EN) Anne Greenblatt, su BME: Tattoo, Piercing and Body Modification News. URL consultato il 24 aprile 2020.
  4. ^ a b (EN) Rosemarie Skaine, Female Genital Mutilation: Legal, Cultural and Medical Issues, McFarland, Incorporated, 2005, p. 91, ISBN 9780786421671. URL consultato il 7 maggio 2023.
  5. ^ (EN) Elayne Angel e Jef Saunders, The Piercing Bible, Revised and Expanded - The Definitive Guide to Safe Piercing, Clarkson Potter/Ten Speed, 2021, p. 192, ISBN 9781984859334. URL consultato l'8 maggio 2023.
  6. ^ (EN) H. F. No. 1582, su revisor.mn.gov, Minnesota House of Representatives, 3 maggio 2015. URL consultato il 7 maggio 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]