Positif

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Positif
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StatoBandiera della Francia Francia
LinguaFrancese
GenereRivista cinematografica
FondatoreBernard Chardère
Fondazione1952
SedeParigi
EditoreActes Sud
Tiratura12.000 (2012)
Diffusione cartacea8.000 (2011)
DirettoreMichel Ciment
ISSN0048-4911 (WC · ACNP)
Sito webrevue-positif.com
 

Positif è una rivista cinematografica francese.

Fu fondata a Lione nel 1952 da Bernard Chardère, seguendo il modello degli appena nati Cahiers du Cinéma; alcuni dei suoi membri fondatori avevano fatto parte dell'esperienza del surrealismo. Nel 1954 la redazione fu spostata a Parigi dove si trova tuttora. Per lungo tempo Positif fu la principale rivale dei Cahiers e fra i redattori delle due riviste si svilupparono polemiche rimaste celebri nella storia della critica cinematografica.

Negli anni cinquanta la rivista si dichiara vicina alle posizioni della sinistra non-comunista, all'opposto dei Cahiers che supportavano numerosi registi non impegnati a sinistra e spesso definiti "fascisti" da Positif. Negli anni sessanta Positif fu spesso considerata una rivista di cinema orientata a sinistra e ideologicamente vicina al marxismo[1], grazie alle sue prese di posizione favorevoli all'indipendenza dell'Algeria e delle manifestazioni del maggio 1968. Positif esprimeva una linea editoriale meno "parigina" ed elitaria rispetto ai Cahiers, più aperta verso generi non strettamente legati alla "politica degli autori", come la commedia e l'horror, ma eccentrica anche rispetto alla critica militante. Più in generale, i Cahiers erano (e sono ancora oggi) interessati al rapporto tra politica ed estetica, mentre Positif privilegiava i temi trattati rispetto alla forma. Oggi questo aspetto militante è difficilmente rintracciabile nella linea editoriale della rivista.

Positif è attualmente diretta dal critico Michel Ciment. Per celebrare il cinquantesimo anniversario, nel 2002, sono state organizzate mostre e retrospettive cinematografiche alla Cinémathèque française di Parigi e al Museum of Modern Art di New York.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michel Marie, La Nouvelle Vague, Lindau, Milano, 2006, p. 49.

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Controllo di autoritàVIAF (EN3990149844953202960003 · BNF (FRcb131827197 (data)