Pietro Antonio Cataldi

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Pietro Antonio Cataldi (Bologna, 15 aprile 1552Bologna, 11 febbraio 1626) è stato un matematico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Due lettioni, 1613

Sebbene avesse iniziato gli studi nella sua città natale, non sembra abbia frequentato la prestigiosa Università di Bologna.

Nel 1569 cominciò ad impartire lezioni di matematica presso l'Accademia del Disegno di Firenze, in cui rimase fino al 1570, anno in cui si trasferì a Perugia dove insegnò presso l'Accademia del Disegno e lo Studio della città.

Nel 1583 Cataldi ritornò a Bologna, dove si laureò in filosofia e insegnò presso l'università matematica e astronomia sino al giorno della sua morte. Durante i suoi ultimi anni di vita provò, senza successo, a costituire un'accademia di matematica (impresa alla quale dedicò anche parte del suo testamento).

È noto soprattutto per i suoi apporti al calcolo delle radici quadrate mediante serie aritmetiche e l'algoritmo delle frazioni continue, riprendendo in parte l'opera di Rafael Bombelli. Si occupò inoltre della dimostrazione del quinto postulato di Euclide e scoprì il sesto e il settimo (8.589.869.056 e 137.438.691.328) dei numeri perfetti. Il suo lavoro sulle tecniche algebriche venne inoltre applicato alla sfera militare.

Scoprì inoltre il sesto e settimo dei numeri di Mersenne, 217-1 e 219-1, entrambi nel 1588, con il metodo della fattorizzazione degli interi mediante divisione.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Antonio Cataldi, Algebra applicata, 1622
  • Pietro Antonio Cataldi, Difesa di Euclide, 1626

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ List of known Mersenne prime numbers - PrimeNet, su mersenne.org. URL consultato il 16 aprile 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Loria, Storia delle matematiche, Milano, Hoepli, 1950

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