Picea obovata

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Peccio siberiano
Esemplare di Picea obovata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Picea
Specie P. obovata
Nomenclatura binomiale
Picea obovata
Ledeb., 1833
Sinonimi
Nomi comuni

(IT) Peccio siberiano
(EN) Siberian Spruce

Il peccio siberiano (Picea obovata Ledeb., 1833) è una specie di peccio, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, originaria della Mongolia e della Russia (Altaj, Amur, Krasnojarsk, Jacuzia, Cita, Buriazia, Tuva, Magadan, Irkutsk, Chabarovsk e Siberia).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[2] Il nome specifico obovata fa riferimento alla forma di uovo rovesciato dei macrosporofilli dei coni.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto 40 m con tronco monopodiale diritto che può raggiungere 1 m di diametro; i rami del primo ordine sono slanciati, sviluppati orizzontalmente o pendenti; quelli del secondo ordine sono molto variabili, orizzontali. La chioma è conica. I virgulti sono glabri o lievemente pubescenti, inizialmente di colore arancione o rosso-marrone, poi grigio, scanalati; i pulvini sono lunghi 1 mm, obliqui.[3]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro, lunghe 0,8-2,5 cm, lineari, dritte o ricurve, con punte acute e di sezione quadrangolare; hanno stomi su entrambe le pagine, disposti in 2-4 linee. Le gemme vegetative sono ovoidali-coniche, lunghe 4-5 mm, a volte lievemente resinose; hanno perule triangolari, ottuse, di colore marrone chiaro o marrone rossastro, persistenti per anni.[3]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Sono strobili maschili gialli, ascellari, lunghi 1-1,5 cm.[3]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I coni femminili sono terminali, cilindrici, inizialmente eretti, poi pendenti a maturazione, lunghi 4-8 cm e larghi 2,5-4 cm, inizialmente verdi o rossi, poi marroni o marroni scuri. I macrosporofilli sono obovati-oblunghi, lunghi 1,5-2,5 cm, con superficie liscia e glabra, base cuneata e margine superiore ottuso o arrotondato, intero. Le brattee sono rudimentali, ligulate, lunghe 2-3 mm, interamente incluse. I semi, di color marrone scuro o marrone-nerastro, sono ovoidali-oblunghi e lunghi 2-4 mm, con parte alata ovata-oblunga lunga 10-15 mm, di colore marrone chiaro.[3]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

La corteccia è rugosa, a placche, di colore grigio.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il peccio siberiano è un'importante presenza nella taiga boreale del nord della Russia e della Siberia, che diventa dominante nelle zone caratterizzate dal permafrost, anche oltre il circolo polare artico. Nella parte meridionale del suo areale può ritrovarsi in foreste pure o in associazione con Abies sibirica fino a quote di 2000 m sui monti Altaj. Nelle zone paludose assume forme più strette e quasi stentate, crescendo in associazione con Larix gmelinii, mentre in quelle più secche in associazione con Pinus sylvestris; nelle zone con suoli più drenati e profondi compaiono anche caducifoglie dei generi Betula e Populus. Questo peccio è estremamente tollerante nei confronti delle condizioni rigide siberiane, con temperature che possono raggiungere anche i -60 °C; in queste condizioni, con brevissime estati secche, la crescita di P. obovata è molto lenta con esemplari di 10 cm di diametro che possono anche avere un secolo di età.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Viene considerata una specie distinta da P. abies anche se poco differenziata soprattutto nelle popolazioni della Russia nord-occidentale dove gli areali dei due pecci si incontrano, sovrapponendosi. Queste popolazioni sono state considerate come una varietà di P. abies e, più recentemente, come ibridi naturali (Picea × fennica) tra i due taxa; l'ibridizzazione si sarebbe verificata a causa delle numerose ritirate dell'abete rosso durante i periodi glaciali. Le successive ricolonizzazioni, da parte delle due specie, al termine delle glaciazioni, avrebbero determinato una sovrapposizione genetica responsabile dell'ibridizzazione.[3]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[4]

  • Abies obovata (Ledeb.) Loudon
  • Picea obovata var. argentea Luchnik
  • Picea obovata var. brevifolia Luchnik
  • Picea obovata var. coerulea Malyschev
  • Picea obovata var. densifolia Luchnik
  • Picea obovata var. krylovii Luchnik
  • Picea obovata subsp.. krylovii (Luchnik) Silba
  • Picea obovata var. lucifera Luchnik
  • Picea obovata var. lutescens Luchnik
  • Picea obovata var. pendula Luchnik
  • Picea obovata var. seminskiensis Luchnik
  • Picea obovata var. tschiketamanica Luchnik
  • Picea obovata subsp. tschiketamanica (Luchnik) Silba
  • Picea wolossowiczii Sukaczev
  • Pinus obovata (Ledeb.) Turcz.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il peccio siberiano ha una grande importanza economica in Russia per lo sfruttamento del suo legno, in gran parte utilizzato nell'industria cartaria; altri utilizzi sono quelli classici di altri pecci, compresa la produzione di strumenti musicali (violini). Poco utilizzato in orticoltura, in pratica solamente in alcune zone di Russia e est Europa.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Essendo una delle conifere più comuni, e con areale vastissimo, viene classificata come specie a rischio minimo (least concern in inglese) nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Farjon, A. 2013, Picea obovata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Picea obovata, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 maggio 2019.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 589-590. URL consultato il 6 giugno 2019.
  4. ^ (EN) Picea obovata Ledeb., su Plants of the world. URL consultato il 18 maggio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Picea obovata, su BHL. URL consultato il 6 giugno 2019.
  • (EN) Picea obovata, su American Conifer Society. URL consultato il 6 giugno 2019.
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