Pelophylax bergeri

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Pelophylax bergeri
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Sottoclasse Lissamphibia
Ordine Anura
Famiglia Ranidae
Genere Pelophylax
Specie P. bergeri
Nomenclatura binomiale
Pelophylax bergeri
(Günther, 1986)
Sinonimi

Rana bergeri
Günther

La rana di Berger (Pelophylax bergeri Günther, 1986) è un anfibio anuro della famiglia Ranidae, presente in Italia e in Corsica.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La rana di Berger è caratterizzata da un corpo slanciato e presenta una testa leggermente più larga che lunga. Possiede piccoli denti vomerini, ossia disposti sul vomere. La pelle è liscia o leggermente verrucosa, con dorso verde, con macchie bruno-nerastre estremamente variabili nel numero e nella disposizione e una linea medio-dorsale più chiara. Il ventre è bianco-giallastro con macchie grigie. Le zampe posteriori presentano a livello della fascia posteriore delle cosce una colorazione di colore giallo acceso o arancione. I maschi sono provvisti di due sacchi vocali esterni di colore bianchiccio.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]


La specie è diffusa in buona parte dell'Italia peninsulare al disotto di una linea immaginaria che va da Genova a Rimini, sull'Isola d'Elba, in Sicilia e in Corsica; è stata introdotta dall'uomo in Sardegna.

Vive dal livello del mare fino a circa 1.800 metri di altitudine.

L'habitat della rana di Berger è rappresentato da numerose tipologie di ambienti acquatici ricchi di vegetazione quali paludi, stagni, rive di laghi, canali e torrenti.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

È considerata da alcuni autori sottospecie di P. lessonae.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Andreone F., Corti C., Sindaco R., Romano A. 2008, Pelophylax bergeri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) Frost D.R. et al., Pelophylax bergeri, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 16 marzo 2019.
  3. ^ Edoardo Razzetti, Laura Bonini e Franco Andreone, Lista ragionata di nomi comuni degli anfibi e dei rettili italiani, in Italian Journal of Zoology, vol. 68, n. 3, 2001, pp. 243-259.
  4. ^ a b Benedetto, L., et al, Fauna d'Italia, vol. XLII, Amphibia, 2007.

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