Patroba di Pozzuoli

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San Patroba di Pozzuoli
 
MorteI secolo
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza4 o 5 novembre
Miniatura raffigurante i santi Patroba, Erma, Lino, Caio e Filologo, venerati dalle chiese ortodosse il 5 novembre.

Patroba (in greco Πατροβᾶς?), o Patrobulo, è un personaggio biblico, menzionato da san Paolo nei saluti finali della sua lettera ai Romani 16,14[1] e tradizionalmente considerato protovescovo di Pozzuoli.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcune fonti apocrife bizantine, posteriori al V secolo, attribuite allo Pseudo-Doroteo[2] e allo Pseudo-Ippolito[3], Patroba sarebbe stato uno dei Settanta discepoli di Gesù e primo vescovo di Pozzuoli.[4]

A Pozzuoli l'esistenza di un vescovo di nome Patroba era ignota fino al XVI secolo, quando le tradizioni orientali furono conosciute anche in Occidente.[5] Patroba entrò così nella cronotassi dei vescovi puteolani[6] e venne inserito nel martirologio romano, venerato il 4 novembre, con san Filologo.[7] Con la riforma del martirologio a norma dei decreti del concilio Vaticano II, la sua memoria è stata omessa.

Probabilmente per un'errata lettura dei testi greci,[4] anche Napoli rivendicò l'episcopato di Patroba, che venne inserito nei cataloghi dei vescovi napoletani a partire da Bartolomeo Chioccarello nel 1643;[8] ancora all'inizio del Novecento alcuni autori sostenevano questa ipotesi.[9]

Secondo alcune tradizioni, che Francesco Lanzoni qualifica come «leggende recentissime», all'origine del cristianesimo a Penne in Abruzzo ci sarebbe uno dei Settanta discepoli di Gesù, chiamato Patras (o Patruas o Patrasso), probabile deformazione del nome Patroba menzionato nella lettera ai Romani e ricordato nelle fonti apocrife bizantine.[10]

La Chiesa ortodossa fa memoria di san Patroba il 5 novembre, con i suoi compagni apostoli Erma, Lino, Caio e Filologo.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Romani 16,14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ (ELLA) Pseudo-Doroteo, De septuaginta Domini discipulis, Patrologia Graeca, vol. 92, coll. 1063-1064, nº 37: Patroban, cuius meminit Apostolus, qui et Puteolorum fuit episcopus.
  3. ^ (ELLA) Pseudo-Ippolito, De septuaginta Apostolis, Patrologia Graeca, vol. 10, coll. 955-956, nº 37: Patrobulus, episcopus Puteolorum.
  4. ^ a b Bibliotheca Sanctorum, vol. 10, col. 415.
  5. ^ Angelo D'Ambrosio, Le origini e lo sviluppo del Cristianesimo a Pozzuoli dal I al XV secolo, in La Storia di Pozzuoli dalle origini all'età contemporanea, a cura di Antonio Alosco, Atti del Convegno Pozzuoli 3-4 maggio 1991, pp. 45–46.
  6. ^ (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. VI, seconda edizione, Venezia, 1720, coll. 270-271.
  7. ^ Martirologio romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel 1749 da Benedetto XIV (PDF), quarta edizione italiana, Libreria editrice vaticana, 1955, p. 287.
  8. ^ (LA) Antistitum præclarissimæ Neapolitanæ ecclesiæ catalogus ab Apostolorum temporibus ad hanc usque nostram aetatem, et ad annum 1643, Neapoli, 1643, pp. 17-19.
  9. ^ Luigi Peserico, Ricerche di storia etrusca, 1919, pp. 81-82. Contrario a questa tesi Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, p. 220.
  10. ^ Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, p. 370. Vincenzio d'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1848, p. 532.
  11. ^ (EL) Άγιοι Ερμάς, Πατρόβας, Λίνος, Γάιος και Φιλόλογος, Απόστολοι από τους Εβδομήκοντα, www.saint.gr

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]