Parupeneus indicus

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Parupeneus indicus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Mullidae
Genere Parupeneus
Specie P. indicus
Nomenclatura binomiale
Parupeneus indicus
Shaw, 1803

Parupeneus indicus Shaw, 1803 è un pesce appartenente alla famiglia Mullidae[1].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Proviene dalle barriere coralline dell'Indo-Pacifico; il suo areale si estende dall'Africa orientale al Giappone. Predilige le zone con fondali sabbiosi, in particolare se ricchi di vegetazione acquatica. Nuota fino a 30 m di profondità.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Presenta un corpo appena compresso sull'addome, con il dorso verdastro e una macchia gialla ovale sui fianchi. Spesso sulla testa è presente una striscia nera che passa dall'occhio. Sul peduncolo caudale c'è una macchia nera, tonda. La pinna caudale è biforcuta. Raggiunge i 45 cm, anche se di solito non supera i 25.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Nuota in banchi, ma talvolta può essere trovato solitario.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La sua dieta, carnivora, comprende sia pesci più piccoli che invertebrati acquatici come vermi policheti, crostacei in particolare granchi, anfipodi e gamberi, molluschi cefalopodi.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È oviparo e la fecondazione è esterna.

Parassiti[modifica | modifica wikitesto]

P. indicus

Può presentare il copepode parassita Irodes upenei[1].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

È spesso preda di Fistularia commersonii[2].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Viene pescato abbastanza frequentemente; non è raro in commercio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Parupeneus indicus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ Predatori, su fishbase.org. URL consultato il 21 febbraio 2014.

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