Paperino e il calumet della pace

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Paperino e il calumet della pace
fumetto
Lingua orig.italiano
PaeseItalia
AutoreLuciano Bottaro
EditoreArnoldo Mondadori Editore
Collana 1ª ed.Topolino n. 290-291
1ª edizione18 giugno 1961
Albi2 (completa)

Paperino e il calumet della pace è una storia a fumetti Disney, scritta e disegnata da Luciano Bottaro ed edita per la prima volta sui nn. 290 e 291 di Topolino (giugno 1961).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La casa di campagna[modifica | modifica wikitesto]

Ogni domenica Zio Paperone, per raggranellare qualche spicciolo, apre, a pagamento, le porte della sua residenza di campagna per far ammirare a gruppi di turisti, guidati da lui stesso, le meraviglie contenute tra le sue sale. Finito il giro, Paperone torna in città, pensando all'enorme affare fatto acquistando quelle vecchie cianfrusaglie comprate in blocco da un rigattiere al modico prezzo di mezzo dollaro. Assorto in tali pensieri, Paperone incrocia Giuseppe Tubi che si avvia tranquillo verso la villa di Paperone per effettuare una riparazione.

Giunto in città Paperone prende un giornale dalle mani di uno strillone, senza però pagarlo. Leggendo sul giornale apprende di come Giuseppe Tubi e la sua banda siano usciti per aver infine scontato la pena loro inflittagli. Un terribile presentimento attanaglia Paperone che si precipita alla villa, dove affronta con severo cipiglio il suo maggiordomo, Firminio, dalle fattezze decisamente barksiane. Il povero Firminio riassume brevemente che il signor Tubi si è presentato per montare un rubinetto e si è fatto pagare ben 100 $ per l'oggetto, montato al posto della serratura della cassaforte contenente un preziosissimo cimelio: ma il rubinetto era già funzionante.

Il calumet della pace[modifica | modifica wikitesto]

Paperone non trova conforto tra le sue monete e allora decide di uscire fuori; giunge, così, a casa di Paperino, al quale racconta il motivo della sua afflizione.

Si viene a sapere che molti anni prima, al tempo in cui faceva il cercatore d'oro, Paperone si imbatté nel cugino Mac Paperon (che ha le fattezze di Jake de Paperoni, zio di Paperone), col quale iniziò subito una accesa discussione a suon di pistolettate. Al culmine del loro diverbio, passò di lì uno stregone indiano che stava per essere assalito da un famelico puma. A quel punto i due iniziarono a litigare su chi deve salvare il pover'uomo: nonostante il litigio, i colpi per salvarlo partirono lo stesso, senza che però nessuno riesca a capire chi abbia sparato il colpo letale. L'indiano, però, riconoscente per il salvataggio, regala a Paperone un calumet, simbolo di pace, e a Mac Paperon il segreto per interpretare i simboli magici incisi sul calumet e quindi raggiungere un prezioso tesoro.

Finito il flashback, inizia, una caccia al tesoro: prima Paperone e Paperino seguono le tracce di Tubi e della sua banda fino al carcere, dove scoprono che sono stati compagni di cella proprio con il cugino di Paperone, quindi vanno alla caccia di Mac Paperon nel quartiere più malfamato di Paperopoli.

Caccia al tesoro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una violenta lotta contro Mac Paperon, che, impazzito, ha iniziato a vedere indiani da tutte le parti, i due paperi, girovagando sull'auto di Paperino per la città, incrociano il furgone di Tubi e soci che si stanno avviando nel vecchio west. Paperone si impossessa del volante, creando però un disastro. Poi costringe Paperino a mettere la sua 313 subito dietro al furgone di Tubi, il quale risponde facendo gettare da Rosolio una scatola di chiodi sulla carreggiata. Rimessi a posto gli penumatici e pagata una multa per intralcio al traffico, i paperi seguono le tracce lasciate da Tubi e compagnia, fino a cadere in un precipizio dove, alcune ore prima si era distrutto anche il furgone degli idraulici.

Paperone costringe il nipote ad inoltrarsi nella foresta per cercare i tre ladri: il povero Paperino, però, si imbatte in un orso e lo malmena, credendolo Tubi. Questo fatto non è troppo gradito dal plantigrado, che così picchia selvaggiamente il povero papero fino a che non torna dallo zio tutto contuso e ferito. Questi, dopo averlo fasciato, lo invia all'accampamento di Tubi e soci, che nel frattempo il vecchio papero era riuscito a scoprire, dove, spacciandosi per mummia egizia si farà dare il calumet. Il suo segreto, però, sta nascosto non già nei segni, quanto nel fumo prodotto dal calumet stesso, che concede per pochi attimi la facoltà di interpretarli ed andare, così, a recuperare il tesoro.

Dopo tante ricerche, arriva, per Paperone, una terribile delusione: il tesoro, infatti, si rivela essere un vaso contenente semi di granturco, che sono già stati piantati dalla banda di Tubi. Essi iniziano ad interpretare il ruolo dei contadini. Oltre al danno, però, c'è anche la beffa finale per Paperone. Infatti sarà costretto dal nipote a portarlo in spalla per risarcirlo, in parte, della distruzione dell'auto.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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