Palazzo Albrizzi

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Palazzo Albrizzi
La facciata di terra sul campiello Albrizzi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
IndirizzoSan Polo 1939-1940
Coordinate45°26′18.33″N 12°19′51.11″E / 45.438424°N 12.330863°E45.438424; 12.330863
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo-XVIII secolo
StileBarocco
UsoPrivato
Realizzazione
ProprietarioFamiglia Rubin de Cervin-Albrizzi
CommittenteFamiglia Bonomo

Palazzo Albrizzi (o Palazzo Bonomo Albrizzi) è un palazzo di Venezia, situato nel sestiere di San Polo, nelle vicinanze del Ponte delle Tette e poco distante da Campo San Polo e da Sant'Aponal.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Portego del primo piano.

Il palazzo venne qui costruito per volontà della famiglia Bonomo, sul finire del XVI secolo.
Nel 1648, una parte dell'edificio venne acquistata da Maffeo II Albrizzi[1]. Nel 1667 gli Albrizzi vennero ammessi al Patriziato veneziano e nel 1692 l'intero palazzo divenne proprietà dei figli di Maffeo: Giovan Battista, Antonio, Giuseppe e Alessandro[1].

Tipica dimora signorile cinquecentesca, il palazzo si è conservato particolarmente bene nelle sue caratteristiche architettoniche originarie, arrivando a essere ancora oggi la casa della nobile famiglia veneziana degli Albrizzi.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Albrizzi si articola su tre livelli, con mezzanino e ammezzato nel sottotetto. Presenta due facciate principali, una su Campiello Albrizzi e una sul rio. Entrambe sono caratterizzate centralmente ai due piani nobili da serliane sovrapposte e da quattro monofore per piano in cornice lapidea.
Due coppie di comignoli di grandi dimensioni, con funzione decorativa affine a quella delle guglie, caratterizzano le estremità delle due facciate.

All'interno si conservano fastosi lavori a stucco di Abbondio Stazio e del suo discepolo Carpoforo Mazzetti Tencalla, che li eseguirono fra il 1699 e il 1710. Ai soffitti sono un ciclo di affreschi profani opera del 1701-02 di Giovanni Antonio Pellegrini[2]. Inoltre vi conservano dipinti seicenteschi fra i quali un'Annunciazione di Pietro Liberi.

Casa Albrizzi conserva un importante archivio storico di cui fanno parte anche atti relativi ai possedimenti tirolesi della famiglia, in specie quelli relativi a Castel d'Enna in val d'Adige.[3]

Lo stemma degli Albrizzi

Il palazzo ha un grande giardino privato ristrutturato alla fine degli anni '80 dall'architetto paesaggista statunitense Bruce Kelly[4]: si trova sulla sponda opposta del rio su cui guarda la facciata ed è collegato alla residenza direttamente da un ponte riservato ai proprietari.

Famiglia Albrizzi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Albrizzi.

Originari della Lombardia, si trasferirono a Venezia ove esercitarono come mercanti e avvocati. Misero a disposizione della Serenissima la loro flotta durante le guerre contro i Turchi e acquisirono gradualmente prestigio e ricchezza, tanto che il 31 maggio 1667 vennero ammessi al Patriziato veneziano e al Maggior Consiglio, al quale fornirono otto senatori e due Procuratori di San Marco.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sito Conoscerevenezia.it
  2. ^ Sito ufficiale dell'Enciclopedia Treccani
  3. ^ (DE) Hannes Obermair, Soziale Produktion von Recht? Das Weistum des Gerichts Salurn in Südtirol von 1403 (PDF), in Concilium Medii Aevi, n. 4, Göttingen, 2018, pp. 179–201 (194), DOI:10.13140/RG.2.1.3215.5920.
  4. ^ (EN) Bruce Kelly, 44, Architect of Strawberry Fields, su The New York Times, 23 gennaio 1993. URL consultato il 9 dicembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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