Nelson Babrow

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Nelson Babrow
Babrow nel 1972-73 con il Petrarca
Dati biografici
Paese Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Altezza 173 cm
Peso 74 kg
Rugby a 15
Ruolo Mediano d'apertura
Ritirato 1979
Carriera
Attività di club[1]
1967-70Western Province
1971-73Petrarca
1973-74S.S. Lazio
1974-76Frascati
1976-79Petrarca

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 14 giugno 2018

Nelson Alan Babrow (Città del Capo, 7 marzo 1949Il Cairo, 23 febbraio 2022) è stato un rugbista a 15 sudafricano, in carriera attivo nella posizione di mediano d'apertura.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Città del Capo nel 1949 in una famiglia ebraica, era figlio di Louis Babrow, Springbok degli anni trenta[1]; dopo gli studi in patria e i debutti in nazionale scolastica, entrò nel Western Province, durante la cui militanza si mise pure in luce in un incontro infrasettimanale del tour 1970 degli All Blacks.

Nel 1972, in considerazione dei bandi e dei boicottaggi che il Sudafrica stava iniziando a subire a causa della sua politica razzialmente segregazionista (apartheid), decise di lasciare il suo Paese per avere possibilità di giocare a livello internazionale e, grazie all'interessamento di Marcello Fiasconaro, mezzofondista nativo di Città del Capo e con un passato nel rugby, giunse in Italia ingaggiato dai padovani del Petrarca[2].

Con la formazione veneta vinse lo scudetto alla sua prima stagione, poi si trasferì a Roma alla S.S. Lazio[3] e a seguire al Frascati per poi tornare nel 1976 a Padova a giocare in mediana insieme al giocatore-allenatore francese Guy Pardiès[4][5] un campionato che vide Padova campione dopo uno spareggio all'ultimo punto contro Rovigo disputato al costruendo Stadio Friuli di Udine.

A ottobre Babrow fece parte, insieme al connazionale Dirk Naudé e al citato Pardiès, di una formazione federale che affrontò a Padova un XV della Nuova Zelanda per un incontro non ufficiale ma di alto contenuto tecnico: essendo l'Italia titolare impegnata per la Coppa Europa in Polonia, fu schierata una formazione passata alla cronaca come XV del Presidente[6], che fu sconfitta dagli All Blacks con un contenuto passivo di 9-17[7], una meta contro tre.

Dopo il ritiro agonistico rimase in Europa come imprenditore nel campo della nautica da turismo, lavorando in Italia e in Svizzera.

A marzo 2022 il Petrarca comunicò la notizia della morte di Babrow, avvenuta al Cairo, in Egitto, il 23 febbraio precedente[8].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 4446)[9]»
— 1980

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giampaolo Tassinari, Da Zimerman a Stransky la stella di David corre con gli Springboks, in Rugby Club, 4 aprile 2011. URL consultato il 14 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).
  2. ^ Vittorio Munari, Tra Babrow e Stofberg c'è la classe di Oliver, in la Nuova Venezia, 22 novembre 2014. URL consultato il 14 giugno 2018.
  3. ^ John Griffiths, Lithuania's brotherly love, in ESPN Scrum, ESPN Sports Media Ltd., 22 maggio 2013. URL consultato il 14 giugno 2018.
  4. ^ Che spettacolo la mediana formata da Pardiès e Babrow, in il Gazzettino, 20 luglio 2015. URL consultato il 14 giugno 2018.
  5. ^ Elvis Lucchese, Dall’album delle foto: Cesco Dotto, Petrarca 1977-78, in Corriere del Veneto, 9 luglio 2015. URL consultato il 14 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2015).
  6. ^ Carlo Coscia, All Blacks, squadra leggenda, in La Stampa, 22 ottobre 1977. URL consultato il 24 maggio 2013.
  7. ^ Carlo Coscia, Che rugby con gli All Blacks tra canti maori e tanta classe, in La Stampa, 23 ottobre 1977. URL consultato il 24 maggio 2013.
  8. ^ Addio Nelson Babrow, su petrarcarugby.it, Petrarca Rugby, 17 marzo 2022. URL consultato il 17 giugno 2022 (archiviato il 16 giugno 2022).
  9. ^ Benemerenze sportive di Nelson Babrow, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.

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