Monte Femminamorta (Sila)

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Monte Femminamorta
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Calabria
Provincia  Crotone
ComuneMesoraca
Altezza1 730 m s.l.m.
Prominenza137 m
CatenaSila
Coordinate39°06′29.02″N 16°40′00.36″E / 39.108062°N 16.666768°E39.108062; 16.666768
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Femminamorta
Monte Femminamorta

Il monte Femminamorta (1.730 m s.l.m.)[1] è una montagna dell'altopiano della Sila. Geograficamente è collocato nella Sila Piccola e territorialmente è diviso tra i comuni di Mesoraca (KR) e Petrona' (CZ). Il monte costituisce l'asse montano, sopra i 1.700  m, della Sila Piccola insieme al monte Gariglione e al monte Scorciavuoi.

Posizione geografica[modifica | modifica wikitesto]

Il monte fa parte di una delle aree più pregiate dell'acrocoro calabrese. Già nel 1968 faceva parte del vecchio Parco nazionale della Calabria, oggi assorbito dal Parco nazionale della Sila di cui il monte è parte integrante della Zona 1 la più pregiata per caratteristiche ambientali e paesaggistiche. Nelle vicinanze della montagna si trova il centro visite del Parco nazionale della Sila, "Casa Giulia".

Ambiente naturale[modifica | modifica wikitesto]

Il bosco, in prevalenza ad alto fusto di Faggio e abete bianco, è in ottimo stato di conservazione e rappresenta un esempio abbastanza verosimile di come dovevano apparire in antichità le selve silane. Vi sono alcuni tratti di bosco particolarmente suggestivi, ricchi di piante colossali, alcune delle quali superano i 40 m di altezza.[2] Recente è la scoperta di un enorme abete che sembrerebbe essere il più grande d'Italia.

Come raggiungerlo[modifica | modifica wikitesto]

Il monte Femminamorta è raggiungibile percorrendo la Strada statale 109 della Piccola Sila ad est e a sud della montagna o la Strada statale 179 del Lago Ampollino a nord e SS 179 dir (diramazione della SS 179) ad ovest. Seguire poi le indicazioni che portano al monte facendo percorrere stradine interne.Dalla costa di Crotone Strada statale 109 della piccola sila per Mesoraca (campizzi) poi proseguire per villaggio Fratta .

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Parco nazionale della Sila
  2. ^ L’abete e l’Appennino, su mountainforest.org, 29 aprile 2013. URL consultato il 23 giugno 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Bevilacqua, Il Parco Nazionale della Sila, Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, 1999, ISBN 978-88-7284-619-3.
  • Francesco Bevilacqua, Montagne di Calabria, Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, 2003, ISBN 88-498-0452-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]