Medaglia d'onore per le madri di famiglie numerose

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Medaglia unione fascista famiglie numerose
Medaglia d'onore per le madri di famiglie numerose

Medaglia con nove fiocchi sul nastro.

Regno d'Italia
TipoMedaglia d'onore
Statuscessata
Istituzione22 maggio 1939
Cessazione1950
Concessa aMadri di famiglie numerose.
Concessa perMadri di famiglie costituite da almeno sette figli viventi.
Prodotta daRegia Zecca
Diametro35 millimetri
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

Nastrino.

La medaglia d'onore per le madri di famiglie numerose fu istituita in Italia con la legge n. 917 promulgata da Vittorio Emanuele III il 22 maggio 1939[1].

Era destinata alle madri di famiglie numerose ed andava portata sul lato sinistro del petto, in occasione di tutte le feste nazionali, solennità civili e pubbliche funzioni.

Le fu attribuito il nomignolo di "medaglia della coniglia"[2] e ha un aspetto decisamente più dimesso rispetto alla corrispondente Croce d'onore per le madri tedesche, che era stata istituita in Germania nel 1938.

Criteri di eleggibilità[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia d'onore e il relativo attestato venivano concesse, a spese dello Stato, alle madri di famiglie costituite da almeno sette figli viventi oppure caduti in guerra o per la causa nazionale, riconosciute dal presidente di ogni sezione provinciale dell'Unione fascista famiglie numerose, il quale rilasciava l'attestato.

Con l'art. 3 della legge n. 332 del 23 febbraio 1943[3] il numero dei figli fu ridotto a sei per le vedove di guerra e, in conseguenza delle Leggi razziali fasciste, furono escluse le madri di "razza ebraica".

La ricompensa era di 5 lire a figlio e un'agevolazione a 15 lire a figlio se veniva chiamato con nomi patriottici come: Benito, Italo, Adolfo, Vittorio, Emanuele, Amedeo, Maria, Italia, Balilla, Littorio, Romano, Umberto, Arnaldo[4].

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

Rovescio della medaglia.

La medaglia è costituita da un disco di metallo leggero - anche se il decreto istitutivo prevedeva l'acmonital - del diametro di 35 millimetri per 2 millimetri di spessore, che reca:

sul recto
la figura di una madre con sette figli, in basso la dicitura "VNIONE FASCISTA FAMIGLIE NVMEROSE" sulla sinistra e sulla destra la "Z" coronata marchio della Regia Zecca;
sul verso
una quercia sovrapposta ad una "M" (iniziale di Mussolini), tutto fiancheggiato da due fasci littori.

Nastro[modifica | modifica wikitesto]

Il nastro della medaglia è in seta, largo 37 millimetri di colore verde listato di due bande di colore turchino di 4 millimetri.

Sul nastro si applicava, per ciascun figlio, un fregio di metallo bianco largo 12 millimetri, a forma di fiocco; se i figli erano più di dieci il nastro andava portato a forma di "V".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Legge 22 maggio 1939-XVII, n. 917, Istituzione di una «medaglia d'onore» per le madri di famiglie numerose, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 156 del 6 luglio 1939
  2. ^ Le belle famiglie italiane, su Il Centro Della Memoria, 5 settembre 2018. URL consultato il 29 maggio 2023.
  3. ^ Legge 23 febbraio 1943-XXI, n. 332, Riconoscimento della qualità di famiglia numerosa alle famiglie con sei figli quando il padre sia caduto in guerra, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 111 del 13 maggio 1943
  4. ^ Sandro Bennucci, Tasse giù a chi fa figli. L’idea del ministro Giorgetti per riempire le culle, su Firenze Post, 19 aprile 2023. URL consultato il 18 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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