Matija Čop

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Matija Čop

Matija Čop (Žirovnica, 26 gennaio 1797Lubiana, 6 luglio 1835) è stato uno storico, linguista e insegnante sloveno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Čop nacque in una famiglia ricca, nella provincia della Carniola superiore, in Slovenia ai tempi dell'Impero Asburgico.

Venne mandato dapprima a Lubiana per seguire i corsi di studio primari e secondari e poi a Vienna per quelli di filosofia per tre anni. Rientrato a Lubiana nel 1817, per tre anni frequentò il seminario, prima di abbandonarlo per la carriera di insegnante, in un primo tempo, a Fiume e successivamente a Lubiana.[1]

Durante la sua permanenza a Lubiana, ebbe l'occasione di stringere amicizia con il poeta France Prešeren.[1]

Nel 1835, all'età di trentotto anni, Čop morì durante un bagno nel fiume Sava.[2]

Prešeren dedicò il suo maggiore poema Il Battesimo presso la Savica, alla memoria dell'amico scomparso.

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Via Čop nel centro di Lubiana

Čop viene ritenuto uno degli uomini sloveni più colti del suo tempo, data la sua capacità di leggere e tradurre in una ventina di lingue. Questa sua dote gli consentì di diffondere i capolavori della letteratura mondiale, con una preferenza per le opere di Dante e Petrarca, presso gli ambienti culturali sloveni.[3]

Čop sostenne la possibilità di sviluppare una cultura nazionale autonoma slovena e divenne uno degli esponenti di spicco del movimento di innovatori che avallava l'utilizzo di temi profani nell'arte, di una certa libertà di svolgimento e di forma, dell'inserimento di motivi patriottici, in contrasto con i conservatori giansenisti contemporanei.[3]

Le schermaglie tra i conservatori e gli innovatori le innescò proprio Čop con una serie di articoli intitolati Guerra dell'alfabeto incentrati su problematiche ortografiche, prese a pretesto per allargare la polemica sui diritti e doveri degli scrittori. Dopo che alcuni critici letterari conservatori condannarono la presunta immoralità dei temi delle liriche di Prešeren, Čop intervenne personalmente a difendere il suo amico poeta e sul periodico in lingua tedesca Illyrisches Blatt ("Foglio sloveno"), cercò con una serie di articoli intitolati La guerra dell'alfabeto sloveno di ricomporre i due movimenti in contrasto, per agevolare una spinta autonomistica culturale slovena.[3]

Diverse strade, scuole, e altre istituzioni slovene portano il suo nome, inclusa la importante via Čop lubianese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (SL) Čop, Matija (1797–1835), su slovenska-biografija.si. URL consultato il 7 luglio 2018.
  2. ^ (SL) 26. januar, Matija Čop, intelektualec, ki je znal 19 jezikov, su rtvslo.si. URL consultato il 7 luglio 2018.
  3. ^ a b c le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 413.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (SL) Fedora Ferluga Petronio, Jernej Kopitar - Matija Čop, Lubiana, Filozofska fakulteta, 1996.
  • (SL) Janko Kos, Matija Čop, Lubiana, Partizanska knjiga, 1979.
  • (PL) Józef Magnuszewski, Mały słownik pisarzy zachodniosłowiańskich i południowosłowiańskich, Varsavia, 1973.
  • (PL) Marian Jakóbiec, Literatury narodów Jugosławii. W: Dzieje literatur europejskich, Varsavia, 1991.
  • (SL) Avgust Žigon, Še nekaj Čopovega, Carniola, 1910.

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