Massimiliano Custoza

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Massimiliano Custoza
NascitaRoverbella, 26 agosto 1897
MorteTscherwony, 21 febbraio 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero Militare Campale Italiano di Jussowo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
Anni di servizio1933-1941
GradoTenente colonnello in s,p.e.
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Massimiliano Custoza (Roverbella, 26 agosto 1897Tscherwony, 21 febbraio 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Stemma di famiglia

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roverbella, provincia di Mantova, il 26 agosto 1897, figlio di Virgilio e Adele Della Chiesa.[2]

Appartenente a nobile famiglia mantovana, cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, nel 1914 si arruolò nel Regio Esercito e fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena da cui uscì nel 1916 con il grado di sottotenente assegnato all'arma di cavalleria.[1]

Dopo avere preso parte alla Grande Guerra con il Reggimento "Lancieri di Vercelli", nel 1920 fu trasferito al Reggimento "Nizza Cavalleria". Nel 1924 ottenne il brevetto di osservatore dall'aeroplano e l'anno successivo passò, a domanda, allo squadrone corazzieri del Quirinale.[1] Ritornò poi al Reggimento "Nizza Cavalleria" con la promozione a capitano nel 1928, assumendo il comando dello squadrone mitraglieri. Prestò poi servizio dapprima al Comando del Corpo d'armata di Torino come ufficiale addetto e poi, con la promozione a maggiore a scelta speciale, al Comando designato di Armata a Verona.[1] Nel gennaio 1940 fu promosso tenente colonnello e trasferito al Reggimento "Lancieri di Novara" dove assunse il comando di un gruppo squadroni.[1]

Il 24 luglio 1941 partiva con il reparto per l'Unione Sovietica dove partecipò con la Divisione celere alle battaglie di Stalino, Gorlowka e Rikowo nell'autunno 1941.[1] Rimasto gravemente ferito in combattimento al petto e all'addome il 21 febbraio 1942, si spense nel corso della notte successiva.[1] Per onorarne il coraggio fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

La salma fu sepolta nel Cimitero Militare Campale Italiano di Jussowo. Una via di Roverbella porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Intrepido comandante di gruppo di cavalleria, altre volte distintosi per valore; suscitatore di entusiasmo, ferito gravemente da raffica di mitragliatrice mentre, sprezzante del pericolo, alla testa dei reparti, attaccava una forte posizione nemica, rimaneva al proprio posto e continuava la lotta che, per il sopraggiungere di nuove forze avversarie, diventava sempre più violenta. Solo il giorno dopo ed in seguito ad intervento di un superiore, acconsentiva di essere ricoverato in un ospedale da campo, che abbandonava poi volontariamente, contro il parere dei medici, per raggiungere il suo reparto, che sapeva nuovamente impegnato in aspro combattimento. Ferito una seconda volta e mortalmente, impossibilitato a muoversi e conscio ormai dell’imminente fine, continuava ad incitare i suoi uomini e si rammaricava di non poter seguire l’azione. Spirava il giorno successivo, in luogo di cura, dopo stoico comportamento. Esempio di elevate virtù militari e di ardimento. Klinowy-Tscherwony (Fronte russo), 16-20-21 febbraio 1942.[3]»
— Decreto Luogotenenziale del 6 aprile 1946.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di avanguardia, con armento e perizia attaccava il nemico superiore in forze e fortemente trincerato. Avutane ragione, lo inseguiva e riusciva a catturare numerosi prigionieri ed ingente bottino. Occupate nuovi posizioni, le manteneva saldamente. Skotowatoje-Hofe Jassenowatskjie (fronte russo), 23-24 ottobre 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 527.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lo Custoza, Massimiliano, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 12.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]