Lucio Papirio Crasso (console 336 a.C.)
Lucio Papirio Crasso | |
---|---|
Console e Dittatore della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Papirius Crassus |
Gens | Papiria |
Consolato | 336 a.C., 330 a.C. |
Dittatura | 340 a.C. |
Lucio Papirio Crasso (... – ...; fl. IV secolo a.C.) è stato un politico romano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Fu nominato dittatore nel 340 a.C. da Tito Manlio Imperioso Torquato[1], rientrato a Roma malato dopo aver sconfitto i Latini nella battaglia di Trifano, perché conducesse la campagna contro Anzio, che avevano fatto incursioni fino a Ostia, Ardea e Solonio. Lucio Papirio, durante il suo mandato, non riuscì a compiere alcuna azione decisiva contro gli anziati.
Fu eletto console nel 336 a.C. assieme a Cesone Duilio[2] Assieme mossero guerra contro gli Ausoni ed i Sidicini.
Fu eletto console una seconda volta nel 330 a.C. assieme a Lucio Plauzio Venno[3]. A Lucio fu affidata la campagna contro i Privernati, mentre al collega quella contro Fondi, ribellatesi ai romani. I romani ebbero facilmente ragione dei privernati guidati da Marco Vitruvio Vacco, mentre gli abitanti di Fondi, chiesero clemenza ai romani, quando questi si apprestavano a devastarne il territorio.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Livio, Ab Urbe condita libri, VIII, 12.
- ^ Livio, Ab Urbe condita libri, VIII, 16.
- ^ Livio, Ab Urbe condita libri, VIII, 19.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (LA) Ad Urbe Condita, su thelatinlibrary.com.