Leonardo Botallo

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Leonardo Botallo

Leonardo Botallo (Asti, 1530[1] – circa 1587[1]) è stato un anatomista, medico e chirurgo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leonardo Botallo, Opera omnia medica & chirurgica, Leiden, Daniel e Abraham van Gaasbeeck, 1660.

Nato ad Asti nel 1530, si laureò in medicina a Pavia e proseguì gli studi con Gabriele Falloppio a Padova. Botallo esercitò a lungo la chirurgia a Parigi, pur facendo frequentemente ritorno in Italia. Fu, dal 1571, medico di Elisabetta d'Asburgo e di suo marito Carlo IX, e, in seguito, di Luisa di Lorena e di Caterina de' Medici.

Si occupò particolarmente di studî anatomici. Da Botallo prendono il nome il dotto arterioso di Botallo, già noto a Galeno,[2] e il forame di Botallo, descritti nel Opera omnia medica et chirurgica pubblicato postumo nel 1660 a Leida.

Fu autore di opere chirurgiche, nella più importante delle quali, il De curandis vulneribus sclopetorum (Lione 1560), si combatte recisamente l'opinione allora in voga che le ferite d'arma da fuoco fossero velenose. Notevole è anche il capitolo che tratta della trapanazione del cranio in seguito a ferite.

Nell'opera De lue venerea (Parigi 1563) combatte la dottrina secondo la quale il centro dell'affezione sifilitica sarebbe da ricercarsi nel fegato.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • De curandis vulneribus sclopettorum, 1560
  • De lue venerea, 1563
  • De catarrho commentarius, 1564

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b DBI. Altre fonti il 1519
  2. ^ Jürgen Apitz: Pädiatrische Kardiologie: Erkrankungen des Herzens bei Neugeborenen, Säuglingen, Kindern und Heranwachsenden. 2. edizione. Springer, 2002, ISBN 3-642-57542-0, p. 380.

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