L'uomo della guerra possibile

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
L'uomo della guerra possibile
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1986
Durata124 minuti
Generedrammatico, fantascienza
RegiaRomeo Costantini
SoggettoRomeo Costantini e Dario Paccino
SceneggiaturaRomeo Costantini
ProduttoreCarlo Chamblant
Produttore esecutivoMarcello Papaleo
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaAlessandro Carlotto e Gaetano Valle
MontaggioEnzo Meniconi
MusicheGianfranco Plenizio
ScenografiaVincenzo Medusa
CostumiLoretta Viberti
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'uomo della guerra possibile è un film italiano del 1986 diretto da Romeo Costantini e tratto dal romanzo del 1977 Il diario di un provocatore di Dario Paccino[1]. Originariamente presentato nel 1984 alla Mostra del cinema di Venezia e candidato al Globo d'Oro della stampa estera con il titolo Una notte di pioggia[1][2], tratta il tema, molto diffuso nell'opinione pubblica dell'epoca, del rischio nucleare.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Lo scienziato Giorgio Ferrari sta lavorando a un antidoto contro le conseguenze delle radiazioni nucleari. Un attentato presso il centro studi in cui lavora lo costringe a trasferire le sue ricerche presso un laboratorio di proprietà della Western Company, la società che aveva finanziato l'acquisto delle apparecchiature distrutte nell'attentato.

Ferrari scopre di essere coinvolto suo malgrado in un progetto pilota da condursi sulla popolazione di un paesino abruzese (fittizio, dal nome Roccamara) alle pendici del Gran Sasso, da usare come cavie da esporre a radiazioni per testare l'antidoto in preparazione. La scoperta della macchinazione che lo vede involontario protagonista lo porterà a tentare di denunciare le manovre della Western Company, anche se il suo proposito non andrà a buon fine.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, con il titolo Una notte di pioggia prodotto dalla Cooperativa Coala Spettacoli Autori e Lavoratori Associati e distribuito dalla Gaumont Italia, fu girato tra il 1982 e il 1984 per problemi intervenuti dopo poche settimane di lavorazione a causa della chiusura improvvisa della filiale italiana da parte della casa madre Gaumont, con il conseguente blocco di tutti i film in produzione.[3]

Con un intervento dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, sollecitato dalla casa produttrice del film, la produzione trovò altre risorse economiche presso gli appositi fondi per il cinema erogati dalla Direzione Generale Cinema del Ministero per i beni e le attività culturali. Ma tra pratiche burocratiche e altri problemi, ci fu una pausa di oltre un anno tra la prima parte e la seconda parte delle riprese.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la povertà di mezzi, il film analizza e incarna fino in fondo le paure del nucleare che agitavano l'Europa nel periodo in cui fu girato alla fine degli anni settanta, e in cui fu distribuito alla vigilia dei referendum abrogativi del 1987 per le centrali nucleari seguito al disastro di Chernobyl. Nei titoli di coda sono presenti i filmati originali delle manifestazioni contro l'installazione dei missili nucleari nella base Nato di Comiso.[4]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, una volta terminato nel 1984, con il titolo Una notte di Pioggia fu selezionato per la 41 Mostra del cinema di Venezia dove ebbe una calorosa accoglienza, ma distribuito con il nuovo titolo di L'uomo della guerra possibile solo nel 1986[5], godette solo di una limitata distribuzione cinematografica presso gli Indipendenti Regionali e di un'altrettanto limitata edizione in VHS a cura della Videa nel 1989.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Michele Anselmi, Il buffone più triste di Francia (PDF), in l'Unità, 6 settembre 1984, p. 13. URL consultato il 24 giugno 2022.
  2. ^ Una notte di pioggia, su asac.labiennale.org, Archivio Storico delle Arti Contemporanee. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2022).
  3. ^ GAUMONT in "Enciclopedia del Cinema", su www.treccani.it. URL consultato il 12 giugno 2022.
  4. ^ L'uomo della guerra possibile (Romeo Costantini, 1986) -- Film completo. URL consultato il 12 giugno 2022.
  5. ^ visto censura n° 81129 L'uomo della guerra possibile (PDF), su italiataglia.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]