Hegetotherium

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Hegetotherium
Cranio di Hegetotherium mirabile
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Meridiungulata
Ordine Notoungulata
Sottordine Typotheria
Famiglia Hegetotheriidae
Genere Hegetotherium

Hegetotherium è un genere estinto di mammiferi notoungulati, appartenente ai tipoteri. Visse tra il Miocene inferiore e il Miocene medio (circa 22 - 14 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale doveva assomigliare a un grosso roditore. Il cranio poteva superare una decina di centimetri di lunghezza, e l'animale intero poteva raggiungere la taglia di un tasso.

Il cranio era abbastanza alto e le apofisi postorbitali delle ossa frontali erano ben sviluppate, cosicché l'orbita era quasi chiusa posteriormente. L'arcata zigomatica era robusta. La bolla uditiva era divisa in due cavità: quella laterale e quella mesiale, divise da una sorta di parete che lasciava aperto un largo passaggio. La crista tympanica era ben sviluppata e il solco timpanico era grande.

Gli incisivi superiori mediani erano molto grandi, privi di radice, dotati di smalto solo all'esterno, obliqui e convergenti in avanti. Gli altri incisivi e i canini erano cilindrici, verticali e dotati di piccoli diastemi tra l'uno e l'altro. I premolari superiori erano via via sempre più molariformi, e il terzo e il quarto erano ipsodonti (a corona alta) proprio come i veri molari. Nella mandibola le prime due paia di incisivi erano molto grandi, con smalto all'esterno, protesi in avanti e privi di radice. Il terzo incisivo, il canino e il primo premolare erano piccoli e cilindrici. Terzo e quarto premolare erano molariformi e, come per i molari, erano dotati di un notevole solco che separava i denti in due lobi.

L'omero era molto compresso lateralmente, e l'articolazione distale assomigliava a quella dei tipoteri miocenici come Protypotherium. Esisteva un forame entepicondilare; ulna e radio, separati, erano dritti e slanciati. Il femore era robusto, mentre tibia e perone erano coossificati alle estremità. Il piede era tetradattilo, e il terzo dito era il più lungo.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Hegetotherium venne descritto per la prima volta da Florentino Ameghino nel 1887, sulla base di resti fossili ritrovati in Argentina in terreni del Miocene medio; la specie tipo è Hegetotherium mirabile. Altre specie attribuite a questo genere sono H. anceps, H. andinum, H. cerdasensis, H. convexum, H. costatum, H. cuneatum, H. minum, H. strigatum, tutte provenienti da terreni del Miocene inferiore-medio e distribuite in vari giacimenti dell'Argentina ma anche di Cile, Bolivia e Uruguay. Revisioni più recenti hanno indicato che le precedenti specie sarebbero da ascrivere alla specie tipo, e le uniche specie valide di questo genere sarebbero H. mirabile e H. novum (Seoane e Cerdeno, 2019).

Hegetotherium è il genere eponimo del sottordine Hegetotheria e della famiglia Hegetotheriidae; questo gruppo di mammiferi notoungulati sviluppò nel corso di milioni di anni una morfologia vagamente simile a quella dei lagomorfi dei continenti settentrionali, pur non essendo imparentati con essi. In particolare, Hegetotherium rappresenta una morfologia più robusta rispetto ad altri animali simili come Propachyrucos, più simili a conigli e lepri, ed è il membro tipico della sottofamiglia Hegetotheriinae, comprendente anche Hemihegetotherium.

Cranio di Hegetotherium mirabile

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Benché per molti anni Hegetotherium sia stato accostato ai conigli e alle lepri come stile di vita, studi più recenti hanno indicato che questo animale potrebbe aver occupato una nicchia ecologica completamente differente. Lo studio della morfologica cranica e dentaria di Hegetotherium mirabile ha infatti indicato che questo animale potrebbe essersi nutrito di larve xilofaghe e di altri organismi che trovava all'interno dei rami e dei tronchi, che venivano spezzati dai potenti incisivi anteriori. Questo stile di vita si riscontra anche in due mammiferi odierni, l'aye aye del Madagascar e il marsupiale Dactylopsila, ma è stato proposto anche per altri due gruppi di mammiferi estinti, gli apatoteri del Paleogene e l'enigmatico marsupiale Yalkaparidon dell'Australia.

Questi animali sono stati indicati come "picchi mammaliani", e sono tutti dotati di una serie di caratteristiche morfologiche come incisivi enormi e a crescita continua, molari adatti ad avere un margine costantemente tagliente, una clinorinchia esagerata, profonde arcate zigomatiche e un muso corto. Benché Hegetotherium condividesse con gli altri "picchi mammaliani" tutte queste caratteristiche, era sprovvisto di alcuni adattamenti che garantiscono ai picchi mammaliani uno stile di vita arboricolo e notturno, ed è quindi probabile che Hegetotherium occupasse una nicchia ecologica diurna, da animale corridore che si nutriva di larve e insetti all'interno di tronchi e alberi caduti (McCoy e Norris, 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Ameghino. 1891. Nuevos restos de mamíferos fósiles descubiertos por Carlos Ameghino en el Eoceno inferior de la Patagonia austral. – Especies nuevas, adiciones y correcciones [New remains of fossil mammals discovered by Carlos Ameghino in the lower Eocene of southern Patagonia. – New species, additions, and corrections]. Revista Argentina de Historia Natural 1:289-328
  • F. Ameghino. 1894. Enumeration synoptique des especes de mammifères fossiles des formations éocènes de Patagonie. Boletin de la Academia Nacional de Ciencias en Cordoba (Republica Argentina) 13:259-452
  • S. Roth. 1898. Reconocimiento de la Region Andina de la República Argentina. Apuntes sobre la Geología y la Paleontología de los Territorios del Río Negro y Neuquén (Diciembre de 1895 á Junio de 1896) [Reconaissance of the Andean Region of the Argentine Republic. Notes on the Geology and Paleontology of the Territories of the Río Negro and Neuquén (December 1895 to June 1896)] 1-56
  • D. A. Croft, J. J. Flynn, and A. R. Wyss. 2004. Notoungulata and Litopterna of Early Miocene Chucal Fauna, Northern Chile. Fieldiana Geology 50:1-52
  • McCoy DE, Norris CA. 2012. The cranial anatomy of the Miocene motoungulate Hegetotherium mirabile (Notoungulata, Hegetotheriidae) with preliminary observations on diet and method of feeding. Bull. Peabody Mus. Nat. His. 53, 355–374.
  • D. A. Croft, A. A. Carlini, M. R. Ciancio, D. Brandoni, N. E. Drew, R. K. Engelman, and F. Anaya. 2016. New mammal faunal data from Cerdas, Bolivia, a middle-latitude Neotropical site that chronicles the end of the Middle Miocene Climatic Optimum in South America. Journal of Vertebrate Paleontology 36(5):e1163574
  • F. D. Seoane, S. R. Juñent, and E. Cerdeño. 2017. Phylogeny and paleobiogeography of Hegetotheriidae (Mammalia, Notoungulata). Journal of Vertebrate Paleontology 37(1):e1278547:1-13
  • Federico Damián Seoane; Esperanza Cerdeño (2019). "Systematic revision of Hegetotherium and Pachyrukhos (Hegetotheriidae, Notoungulata) and a new phylogenetic analysis of Hegetotheriidae". Journal of Systematic Palaeontology. in press: 1–29. doi:10.1080/14772019.2018.1545146.

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