HMS Scylla (1891)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
HMS Scylla
Un incrociatore classe Apollo
Descrizione generale
TipoIncrociatore protetto
ClasseApollo
Proprietà Royal Navy
Ordine29 ottobre 1889
CantiereSamuda Brothers, Cubitt Town, Londra
Impostazione1890
Varo17 ottobre 1891
Completamento1892
Entrata in servizioaprile 1893
Destino finaledemolito nel 1914
Caratteristiche generali
Dislocamento3.600
Lunghezza95,7 m
Larghezza13,31 m
Pescaggio5,33 m
Propulsione2 macchine a vapore a triplice espansione
5 caldaie
2 eliche
7.000 ihp (5.200 kW)
Velocità19,75 (a tiraggio forzato) nodi
Autonomia8.000 miglia nautiche a 10 nodi
Equipaggio273 (300 in tempo di guerra)
Armamento
Armamentoalla costruzione:
Corazzatura
Note
dati tratti da Conway's All The World's Fighting Ships 1860–1905[1]
voci di incrociatori presenti su Wikipedia

L'HMS Scylla fu un incrociatore protetto britannico di classe Apollo utilizzato dalla Royal Navy dal 1893 al 1914.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Apparato radiotelegrafico installato sull'incrociatore Scylla.
Impianto di segnalazione semaforico installato sull'incrociatore Scylla.

Il Naval Defence Act 1889 portò la Royal Navy ad emettere ordini per la costruzione di ordini per 21 incrociatori protetti di seconda classe costituenti la classe Apollo.[1]

Lo Scylla aveva una Lunghezza fuori tutto di 95,7 m, una larghezza di 13,31 m e un pescaggio di 5,64 m.[1] Il dislocamento della nave era di 3600 tonnellate lunghe (3700 t).[1] Un ponte corazzato compreso tra 32 e 51 mm proteggevano i caricatori e l'apparato motore della nave, mentre la torre di comando aveva 76 mm di protezione, mentre gli scudi dei cannoni da 152 mm avevano 110 mm di protezione.[1] L'armamento era composto da 2 cannoni QF 6 in/40 da 152 mm in installazioni singole erano montati a prua e a poppa sulla linea centrale della nave, 6 cannoni QF 4.7 in Mk. I-IV da 120 mm in installazioni singole, tre per ciascuna fiancata.[1] Per la protezione contro gli attacchi delle torpediniere vi erano 8 cannoni QF 6-pounder Hotchkiss da 57 mm in installazioni singole, e un cannone QF 3-pounder Hotchkiss da 47 mm in installazioni singole.[1] L'armamento silurante era composto da 4 tubi lanciasiluri da 356 mm.[1] La potenza motrice era pari a 7 000 ihp (5 200 kW), per una velocità di 18,5 nodi, anche se a tiraggio forzato furono raggiunti i 9 000 CV (6 600 kW) e i 19,75 nodi.[1] La capacità di carbone era di 535 tonnellate.[1] L'autonomia massima era pari a 8 000 miglia nautiche a 10 nodi.[1]

Impostato presso il cantiere navale Samuda Brothers di Poplar nel 1890, fu varato il 17 ottobre 1891 avendo come madrina la moglie del direttore delle costruzioni navali Sir William White.[2] All'inizio del 1894 fu uno dei tre incrociatori i cui vecchi cannoni da 6 pollici vennero sostituiti da nuovi modelli a tiro rapido. Questa modifica verrà poi estesa, gradualmente, ad altri incrociatori contemporanei.[3]

Nel gennaio 1905 era in servizio presso il Newfoundland Fishery Squadron, e poi fu assegnato al 4th Cruiser Squadron della North American and West Indies Station nel settembre 1906.[4] Ultimo comandante fu il capitano Bertram S. Thesiger (13 gennaio 1909 - 24 maggio 1911). Ritornò in Gran Bretagna nel 1913. Fu venduto per demolizione l'anno successivo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Chesneau, Kolesnik 1979, p. 76.
  2. ^ Naval & Military Intelligence (Official Appointments and Notices), in The Times', Monday, October 19, 1891, Issue33459, col E, p. 10.
  3. ^ Naval & Military Intelligence, in The Times (London, England), Monday, January 15, 1894, Issue 34161, p.1.
  4. ^ a b Gardiner, Gray 1985, p. 15.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Roger Chesneau e Eugene M. Kolesnik, Conway's All The World's Fighting Ships 1860–1905, London, Conway Maritime Press, 1979, ISBN 0-85177-133-5.
  • (EN) J.J. Colledge e Ben Warlow, Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy, London, Chatham Publishing, 2006, ISBN 978-1-86176-281-8.
  • (EN) Robert Gardiner e Randal Gray, Conway's All The World's Fighting Ships 1906–1921, London, Conway Maritime Press, 1985, ISBN 0-85177-245-5.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • H.M.S. Scylla (1891), su Dreadnought Project. URL consultato il 13 novembre 2023.
  • HMS Scylla, su Battleships Cruisers. URL consultato il 13 gennaio 2013.