Hotchkiss 47 mm

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Canon Hotchkiss à tir rapide de 47 mm
QF 3 pounder Hotchkiss Mk I-II
Cannone da 47/40
Un QF 3 pdr delle difese costiere di Sydney, 1942
Tipoartiglieria navale/costiera
OrigineBandiera della Francia Francia
Impiego
UtilizzatoriBandiera della Francia Francia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Australia Australia
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera della Russia Russia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Conflittiprima guerra mondiale
seconda guerra mondiale
Produzione
ProgettistaHotchkiss et Cie
Data progettazione1885
CostruttoreHotchkiss et Cie
Vickers
Armstrong Whitworth
Entrata in servizio1886
Ritiro dal servizioanni 1950
Numero prodottoBandiera del Regno Unito: 2 950
VariantiMk I
Mk II
47/50
Descrizione
Peso240 kg
Lunghezza2,048 m
Lunghezza canna1,881 m
Tipo munizioniCartoccio proietto
Peso proiettile1,5 kg
Cadenza di tiro20 colpi/min
Velocità alla volata571 m/s
Gittata massima3 600 m
ElevazioneMk I e I*: -5°/+25°
Mk V: -5°/+70°
Mk VI: -5°/+60°
Angolo di tiro360°
Peso della carica0,24-0,27 kg
Da NavWeaps.
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Il Canon Hotchkiss à tir rapide de 47 mm era un pezzo leggero di artiglieria navale francese, sviluppato dalla Hotchkiss nel 1885. Rimase in servizio fino alla seconda guerra mondiale, venendo utilizzato anche dalla Regia Marina Italiana come cannone da 47/40[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Canon Hotchkiss à tir rapide de 47 mm, come l'analogo pezzo da 57 mm, venne sviluppato dall'azienda francese Hotchkiss et Cie come arma secondaria per contrastare le piccole unità veloci, quali torpediniere e cacciatorpediniere, che in quegli anni si stavano diffondendo nelle marine mondiali.

L'arma venne prontamente adottata dalla Royal Navy e prodotta su licenza in quasi tremila unità dalla Elswick Ordnance Company come QF 3 pounder Hotchkiss; questo fu realizzato in due versioni, la Mark I monoblocco e la Mark II con canna cerchiata[2], entrambi sia con canna lunga 40 calibri che da 50 calibri. Equipaggiò, tra le altre, le navi da battaglia inglesi delle classi Royal Sovereign, Duncan, Formidable, Majestic e Lord Nelson.

In seguito, negli anni 1890 anche la Marine nationale equipaggiò con questo pezzo le navi da battaglia Bouvet, Suffren e quelle della classe Charlemagne.

Il cannone da 47 mm venne acquistato o realizzato su licenza anche per la United States Navy (navi da battaglia classe Maine), dalla Marina imperiale russa (classi Petropavlovsk, Perevest, Amur).

Presso la Regia Marina italiana il cannone da 47/40 fu impiegato sulle navi da battaglia della classe Emanuele Filiberto, Regina Elena, Regina Margherita e su molte unità minori, come gli incrociatori torpediniere classe Partenope[3]. La versione allungata, il cannone da 47/50, equipaggiò la fortunata ed eccellente serie di incrociatori corazzati classe "Giuseppe Garibaldi".

A causa della munizione troppo debole, l'arma andò incontro ad obsolescenza già durante la prima guerra mondiale. Alcuni pezzi vennero adattati ad affusti campali da parte di russi ed inglesi. Durante la seconda guerra mondiale il pezzo da 47 mm era stato relegato all'impiego sulle unità minori, sui mercantili armati e per la protezione dei porti. Nella Regia Marina era ancora ampiamente impiegato sugli incrociatori ausiliari.

Alcuni esemplari furono usati anche dopo la guerra come pezzi per il tiro a salve[2].

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Particolare della culatta, l'otturatore, la culla ed i cilindri del freno di sparo.

La canna era in acciaio, monoblocco (Mk I) oppure cerchiata (Mk II), con otturatore a cuneo verticale. Tale bocca da fuoco era inserita su una culla con ai lati due cilindri di recupero. La culla era incavalcata su un affustino a forcella, che brandeggiava a sua volta a 360° su un affusto a piedistallo fissato al ponte o inchiavardato alle piazzole di tiro. Il puntamento era manuale e per facilitare il brandeggio del pezzo spesso dal lato della culatta veniva aggiunto un contrappeso a forma di martello. Lo sparo era comandato da un'impugnatura a pistola con grilletto, posta sotto alla culatta.

L'arma impiegava munizioni del tipo a cartoccio proietto, prodotti in vari modelli da decine di ditte nel mondo. Il colpo completo era lungo circa 54 cm, per 2,6 kg, dei quali 1,5 kg rappresentati dalla granata HE[2].

Le varie ditte licenziatarie realizzarono vari modelli di affusti ed affustini, che variavano soprattutto nell'elevazione della bocca da fuoco. La Elswick Ordnance Company produsse almeno cinque tipi di impianti: il Mk I ed il Mk I* erano impianti singoli "LA" (Low Angle)[4], ovvero con settore di elevazione ridotto a -5°/+25°[2], adatto al tiro contro-nave, mentre il Mk IV era del tipo "HA" (High Angle)[4], con elevazione maggiore che consentiva il tiro antiaereo[2]. Questi affusti furono prodotti prima e durante la Grande Guerra. Durante la seconda guerra mondiale vennero realizzati gli affusti tipo "HA" I Mk V e VI, con elevazioni rispettivamente di -5°/+70° e -5°/+60°[2]. Il Mk VI differiva dal precedente per l'adozione di freni di rinculo in gomma. Alcuni Mk I convertiti durante la guerra al tipo "HA" vennero ridenominati Mk IC[2].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo la nomenclatura italiana dell'epoca, i pezzi di artiglieria erano indicati con due cifre, la prima indicante il calibro in millimetri, la seconda indicante la lunghezza della canna espressa in calibri.
  2. ^ a b c d e f g QF 3 pounder da NavWeaps.
  3. ^ Gli incrociatori torpediniere classe "Partenope".
  4. ^ a b Nomenclatura e definizioni - da NavWeaps.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I.V. Hogg & L.F. Thurston, British Artillery Weapons & Ammunition 1914-1918, London: Ian Allan, 1972.
  • John Campbell, Naval Weapons of World War Two, Naval Institute Press, 1985.
  • Ian Buxton, Big Gun Monitors: The History of the Design, Construction and Operation of the Royal Navy's Monitors, Seaforth Publishing, 2008.

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