Guillaume (famiglia)

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Guillaume è una famiglia italiana circense di origine francese.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il capostipite fu Francesco Luigi (1771-1783) che, fuggito da Parigi durante la rivoluzione francese, si rifuguò a Nizza, e arrivato in Italia acquistò il Circo Pellè con il quale attraversò tutta l'Europa, prima di fondare il Grande circo equestre Guillaume,[1] che ebbe fortuna anche presso il principe Eugenio di Beauharnais, il re Gioacchino Murat, la regina Carolina di Napoli.[2]

Si stabilì a Brescia. Sposò a Parma Marianna Casali il 10 giugno 1808 che gli diede Luigi. Mortagli la moglie sposò Lucia Maj (di Giulio e di Teresa Gorno).[2] Undici anni dopo il suo arrivo in città, in società con il figlio Luigi, decise però di riprendere l'attività e, a questo scopo, richiese in affitto parte del soppresso convento di San Barnaba per l'estate del 1828. All'interno del chiostro maggiore, Guillaume costruì un anfiteatro in legno dove poter rappresentare esercizi equestri e spettacoli di giocolieri: fondando il primo teatro brillante, borghese e popolare di Brescia, Francesco e suo figlio conquistarono incredibilmente una larghissima fama. L'impianto in San Barnaba venne mantenuto fino al 1832.[3]

Fra i numerosissimi discendenti, il figlio Giovanni (1814-1900) che diresse la compagnia teatrale di mimi e acrobati; Davide che diresse un circo nell'America del Sud nel 1875; Rodolfo che nel 1897 presentò una delle prime leonesse cavallerizze (addestrata dal domatore John Penje); Umberto che divenne famoso come il clown Antonet; Ferdinando che si distinse come attore comico del cinema muto dapprima come Tontolinie Cocciutelli, quindi con il soprannome di Polidor;[1] Natalino, che dopo aver lavorato nel circo di famiglia decise di dedicarsi alla carriera cinematografica, sia come attore sia come regista.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Guillaume, in le muse, V, Novara, De Agostini, 1965, p. 439.
  2. ^ a b Guillaume Francesco Luigi, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 30 ottobre 2021.
  3. ^ Marina Braga e Roberta Simonetto (a cura di) Sant'Eustacchio, Brescia 2004, Le quadre di Sant'Alessandro in Brescia Città Museo, Brescia, 2004, pp. 79-80.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Adrian, Ce rire qui vient du cirque, 1969.
  • Leonardo Angelini, L'attore-giocoliere, da Enrico Rastelli al Nuovo Circo, Roma, 2008.
  • J. Y. Attou, Clown's Circus storia, ricordi e arte: Il circo, una festa nuovo modello drammaturgico, Verona, Edizioni Equilibrando, 2019.
  • Marina Braga e Roberta Simonetto (a cura di) Sant'Eustacchio, Brescia 2004, Le quadre di Sant'Alessandro in Brescia Città Museo, Brescia, 2004, pp. 79-80.
  • (FR) E. Campardon, Les spectacles de la foire, Parigi, 1877.
  • Alessandro Cervellati, Storia del Circo, Bologna, Edizioni Avanti, 1956.
  • (FR) Yves Dagenais, Le Petit Auguste Alphabétique, Parigi, Magellan, 2015.
  • Raffaele De Ritis, Storia del Circo. Dagli acrobati egizi al Cirque du Soleil, Roma, Bulzoni, 2008.
  • (FR) Dominique Denis, Clowns de Cirque – Histoire des Comiques de la Piste, Arts des 2 Monde, 2015.
  • (FR) Dominique Denis, L'Art du Clown, Parigi, Arts des 2 Mondes, 2005.
  • (FR) Dominique Denis, Le Livre du Clown, Strasburgo, Editions du Spectacle, 1985.
  • (FR) Jacques Fabbri e André Sallée, Clowns et Farceurs, Parigi, Bordas, 1982.
  • Antonio Giarola e Alessandro Serena, Corpo Animali Meraviglie, Verona, Edizioni Equilibrando, 2013.
  • Marco Giusti, Polidor e Polidor, Bologna, Cineteca di Bologna, 2019.
  • (FR) Pierre Robert Levy, Les clowns et la tradition clownesque, La Gardine, 1991.
  • Giulio Marlia, Polidor. Storia di un clown, Empoli, Ibiskos, 1997.
  • Elena Mosconi, L'oro di Polidor: Ferdinand Guillaume alla cineteca italiana, Milano, Il Castoro, 2000.
  • (FR) Gérard Noiriel, Chocolat, la véritable histoire de l'homme sans nom, Bayard Culture, 2016.
  • (FR) Tristan Rémy, Les Clowns, Parigi, Grasset, 1945.
  • (EN) John H. Towsen, Clowns, New York, Hawthorn Books, 1976.
  • Alessandro Serena, Storia del Circo, Milano, Bruno Mondadori, 2008.
  • (DE) Mario Turra, Das Lachen des clowns, Berlino, Henschelverlag, 1972.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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