Giuseppe il Giusto

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San Giuseppe il Giusto

Discepolo del Signore

 
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza20 luglio

Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato il Giusto, fu un discepolo di Gesù.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua vicenda è narrata nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli:[1] dopo il suicidio di Giuda, Giuseppe fu candidato, insieme con Mattia, a prendere il posto abbandonato dall'Iscariota tra gli Apostoli; benché fosse stato sorteggiato Mattia per essere associato agli apostoli, Giuseppe si adoperò ugualmente nel ministero della predicazione.[2]

Secondo Eusebio di Cesarea[3] ed Epifanio di Salamina[4] era uno dei settantadue discepoli di cui parla l'evangelista Luca, designati da Gesù per precederlo nei luoghi dove stava per recarsi.[5]

Talvolta è identificato con Giuseppe (o Ioses), parente di Gesù citato nel Vangelo di Marco,[6] e con Giusto, che fu il terzo vescovo di Gerusalemme, ma entrambe le interpretazioni sembrano essere erronee.[2]

Era probabilmente fratello del Giuda di cui si parla al capitolo 15 degli Atti degli Apostoli,[7] scelto con Sila per accompagnare Paolo e Barnaba ad Antiochia: anche questo Giuda, infatti, è detto "Barsabba" (figlio di Šĕbhā).[2]

Una tradizione tramandata da Papia di Gerapoli racconta che Giuseppe il Giusto avrebbe bevuto, senza subirne conseguenze, del veleno mortale che gli era stato offerto.[8] Gli apocrifi Atti di Paolo narrano che fu incarcerato sotto Nerone ma presto liberato.[2]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 20 luglio.[9] Nei sinassari delle Chiese d'Oriente è ricordato il 30 giugno.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ « [...] Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia [...] Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.» At 1:15-26, su laparola.net.
  2. ^ a b c d Claudio Zedda, BSS, vol. II (1962), p. 835.
  3. ^ Eusebio, Historia Ecclesiastica, I, 12, 3.
  4. ^ Epifanio, Panarion, 20.
  5. ^ «Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» Lc 10,1, su laparola.net.
  6. ^ «"Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?". E si scandalizzavano di lui [...] C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome» Mc 6,3; 15,40, su laparola.net.
  7. ^ «Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli» At 15,22, su laparola.net.
  8. ^ Eusebio, Historia Ecclesiastica, III, 39, 9.
  9. ^ Martirologio romano (2004), p. 561.
  10. ^ Claudio Zedda, BSS, vol. II (1962), p. 836.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
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