Giuseppe di Marsciano

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Giuseppe di Marsciano
vescovo della Chiesa cattolica
Ritratto del vescovo come appariva nell'episcopio di Orvieto
 
Incarichi ricopertiVescovo di Orvieto (1734-1754)
 
Nato22 maggio 1696 a Modena
Ordinato diacono31 marzo 1725
Ordinato presbitero1º maggio 1725
Nominato vescovo20 gennaio 1734 da papa Clemente XII
Consacrato vescovo2 febbraio 1734 dal cardinale Pier Marcellino Corradini
Deceduto2 luglio 1754 (58 anni) a Orvieto
 

Giuseppe di Marsciano (Modena, 22 maggio 1696Orvieto, 2 luglio 1754) è stato un vescovo cattolico italiano, vescovo di Orvieto dal 1734 al 1754.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe di Marsciano, patrizio romano e orvietano, nacque a Modena il 22 maggio 1696 dal matrimonio tra il conte Lodovico di Marsciano e la contessa romana Anna Maria Carcano Testa. Iniziò la sua carriera ecclesiastica a Roma per poi divenire assistente al Soglio Pontificio, prelato d'onore di Sua Santità e conte palatino.[1]

Vescovo di Orvieto[modifica | modifica wikitesto]

Trentasettenne, fu promosso al governo della diocesi il 20 gennaio 1734 e ne prese solennemente il possesso il 4 aprile dello stesso anno. Qui celebrò il sinodo diocesano dal 26 al 28 aprile 1744 e istituì la Scuola pia per l'educazione delle fanciulle. Eresse la chiesa della Madonna del velo, iniziata nel 1749 con le elemosine sue e dei benefattori, che venne consacrata il 5 giugno 1751. Posta fuori delle mura della città nella contrada di Porta maggiore, dopo averla dotata degli arredi necessari, ne lasciò il patronato a suo fratello Alessandro per sé e per i suoi eredi.[2] Nella sua vita mostrò un grande culto nei confronti di una antica parente beata terziaria francescana: Angelina di Marsciano, tanto che la stessa Scuola pia per l'educazione delle fanciulle fu istituita sotto la protezione della beata e per il giorno a lei dedicato, il 14 luglio, ottenne dal papa che fosse concessa l'indulgenza plenaria applicabile alle anime del purgatorio.[3] Morì a Orvieto il 2 luglio 1754 e venne sepolto nella sua chiesa.[4]

La chiesa della Madonna del velo ad Orvieto, costruita dal vescovo Giuseppe di Marsciano nel 1749

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Augusto Ciuffetti, Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano (secoli X-XX), Marsciano, 2006, pp. 104 e 133.
  2. ^ Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia, vol. V, Venezia, 1846, pp. 522-523.
  3. ^ Uberto Rossi di Marsciano, I Marsciano, Orvieto e il Ss. Corporale, in Colligite Fragmenta - Bollettino storico della diocesi di Orvieto-Todi, VI 2014, 2015, pp. 136-137.
  4. ^ Molte notizie sulla vita del vescovo Giuseppe sono trascritte dalla cognata nel suo epistolario, come questa che è riferita in Orvieto al periodo successivo la sua morte: [...] Santità da molti conosciuta di Monsignor mio cognato, di cui qui si parla così con tale venerazione, che eccita tenerezza, venendo la gente di queste vicine montagne per venerare il suo sepolcro, e dicesi che molte grazie vanno succedendo, diliberazioni istantanee di malattie. Cfr. (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano (1739-1787), Amazon Distribution, 2018, p. 201, ISBN 9781973543176

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia, vol. V, Venezia, 1846.
  • Augusto Ciuffetti, Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano (secoli X-XX), Marsciano, 2006.
  • Uberto Rossi di Marsciano, I Marsciano, Orvieto e il Ss. Corporale, in Colligite Fragmenta - Bollettino storico della diocesi di Orvieto-Todi, VI 2014, 2015.
  • Uberto Rossi di Marsciano (a cura di), Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano (1739-1787), Amazon Distribution, 2018, ISBN 9781973543176.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Orvieto Successore
Onofrio Elisei 20 gennaio 1734 – 2 luglio 1754 Giacinto Silvestri
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