Gillis Backereel

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L'eroe piange il morto Leandro

Gillis Backereel noto anche come Bacareel, Baccarelles, Baccarelli, Baccerelli, Bakarel e Bakkarell (Anversa, 1572 – prima 1662[1]) è stato un pittore fiammingo specializzato in soggetti storici. Fu attivo principalmente ad Anversa dove produsse diverse opere per le chiese locali.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si crede sia nato ad Anversa nel 1572[2] e non esiste alcuna fonte sul suo apprendistato. Si sa che si recò in Italia e che risiedette a Roma. Le date non sono note con certezza e le stime variano da prima del 1630, al periodo tra il 1639 e il 1643.[3][4]

Divenne maestro nella Corporazione di San Luca di Anversa nel 1630. Visse un'esistenza relativamente tranquilla e appartata. Nel 1651 impiegò improvvisamente quattro apprendisti tra cui Dominicus de Beselaer il Vecchio e Frans de Hase.[3][2] Quest'ultimo venne assunto senza paga in cambio della sua formazione. Un certo Francis de Crayer fu anche suo allievo.[2]

Gillis aveva un fratello molto più grande di nome Willem Backereel che godeva di una buona reputazione come pittore di paesaggi e partì da giovane per Roma dove morì prematuramente.[3] Il primo biografo olandese, Arnold Houbraken, scrisse che la famiglia Backereel produsse un gran numero di artisti e Joachim von Sandrart menzionò sette o otto membri della famiglia Backereel che conobbe personalmente.[5] Oggi Gillis è il solo dei tre fratelli Backereel ben documentato. Gli altri due sono Willem Backereel e Jacques Backereel.

Angeli con croce

La sua data di morte non è documentata ma si ritiene che sia avvenuta tra il 1654 e il 1662.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Poche delle sue opere sono giunte ai nostri giorni. Egli dipinse quasi esclusivamente opere a carattere religioso e mitologico.

Le sue Adorazione dei pastori e Visione di san Felice si trovano al Museo reale delle belle arti del Belgio a Bruxelles e il suo L'eroe piange Leandro nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Backereel realizzò il disegno dell'incisione di Wenceslaus Hollar rappresentante Bruno di Colonia, pubblicata nel 1649.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Backereel, Gillis, in Union List of Artist' Names, J Paul Getty Foundation. URL consultato il 20 ottobre 2012.
  2. ^ a b c d e Gillis Backereel su Nederlands Instituut voor Kunstgeschiedenis (NL)
  3. ^ a b c Frans Jozef Peter Van den Branden, Geschiedenis der Antwerpsche schilderschool, Antwerpen, 1883, p. 660-661 (NL)
  4. ^ Hans Vlieghe, 'Flemish Art and Architecture, 1585-1700'. Pelican history of art. New Haven: Yale University Press, (1998)
  5. ^ Guilian en Gilis Bakkereel Biografia in: Arnold Houbraken, De groote schouburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen, 1718 (NL)
  6. ^ Wenceslaus Hollar after Gillis Backereel, Bruno di Colonia al Rijksmuseum

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