Ghiacciaio Yamato

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Ghiacciaio Yamato
StatoBandiera dell'Antartide Antartide
RegioneTerra della Regina Maud
ProvinciaCosta del Principe Harald
CatenaMontagne della Regina Fabiola
Coordinate71°25′S 35°35′E / 71.416667°S 35.583333°E-71.416667; 35.583333
Lunghezza11 km
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Antartide
Ghiacciaio Yamato
Ghiacciaio Yamato

Il ghiacciaio Yamato è un ghiacciaio lungo circa 11 km e largo 10, situato sulla costa del Principe Harald, nella Terra della Regina Maud, in Antartide. Il ghiacciaio, il cui punto più alto si trova a oltre 1.800 m s.l.m., si trova in particolare nelle montagne della Regina Fabiola, dove scorre verso ovest fluendo tra i monti Fukushima ed Eyskens.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il ghiacciaio Yamato è stato scoperto il 7 ottobre 1960 da una spedizione belga di ricerca antartica comandata da Guido Derom, che lo battezzò con il vecchio nome di una baia dell'isola di Honshū. Nella cultura giapponese, "Yamato-damashii" è un termine della lingua giapponese che indica un concetto spirituale originario del Giappone antico rappresentante l'orgoglio e la persistenza del popolo del Giappone di fronte ad un grave pericolo. La stessa area fu poi in seguito visitata ed esplorata, nel novembre 1960, proprio da una spedizione di ricerca giapponese.[2]

Nel 2000, un'altra spedizione di ricerca giapponese, la quarantunesima della serie nipponica, scoprì sul ghiacciaio Yamato un meteorite marziano. Chiamato Yamato 000593, con una massa di circa 13,7 kg esso era, al tempo della sua scoperta, il secondo più grande meteorite proveniente da Marte mai rinvenuto sulla Terra.[3][4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ghiacciaio Yamato, su sws.geonames.org, GeoNames.Org (cc-by), 20 gennaio 2008. URL consultato il 10 novembre 2018.
  2. ^ (EN) Ghiacciaio Yamato, in Geographic Names Information System, USGS.
  3. ^ Guy Webster, NASA Scientists Find Evidence of Water in Meteorite, Reviving Debate Over Life on Mars, su jpl.nasa.gov, NASA, 27 febbraio 2014. URL consultato il 3 settembre 2018.
  4. ^ Lauren M. White, Everett K. Gibson, Kathie L. Thomnas-Keprta, Simon J. Clemett e David McKay, Putative Indigenous Carbon-Bearing Alteration Features in Martian Meteorite Yamato 000593, in Astrobiology, vol. 14, n. 2, 19 febbraio 2014, pp. 170-181, DOI:10.1089/ast.2011.0733, PMC 3929347. URL consultato il 3 settembre 2018.
  5. ^ Megan Gannon, Mars Meteorite with Odd 'Tunnels' & 'Spheres' Revives Debate Over Ancient Martian Life, su space.com, Space.com, 28 febbraio 2014. URL consultato il 3 settembre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]