Gerd-Rüdiger Puin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Gerd-Rüdiger Puin (Königsberg, 1940) è un orientalista tedesco.

È specializzato in studi coranici e della tradizione manoscritta del testo sacro dell'Islam, essendo un paleografo arabista. È stato docente ( lecturer ) di Arabo nella Universität des Saarlandes, a Saarbrücken (Germania).

Ritrovamento dei "Corani di Sana'a"[modifica | modifica wikitesto]

Gerd Puin è stato il responsabile di un progetto di restauro, commissionato dal governo yemenita e ha trascorso molto tempo a esaminare un numero significativo di antichi manoscritti coranici scoperti a Sana'a (Yemen) nel 1972, per trovare criteri scientifici in grado di catalogare convenientemente il materiale scoperto. Secondo lo scrittore Toby Lester, la sua indagine mise in luce "un ordinamento dei versetti non convenzionale, variazioni testuali di entità minore e rari stili ortografici e abbellimenti artistici".[1] Le scritture erano state redatte in una primitiva calligrafia higiazena,[2] Alcuni lacerti papiracei su cui il testo era stato tracciato, mostravano chiari segni di un precedente uso, con caratteri ancora visibili, malgrado l'inchiostro impiegato fosse stato dilavato, che in alcuni casi hanno fatto pensare a modifiche testuali del Corano originariamente trascritto.

Nel 2008 e nel 2009, la dottoressa Elisabeth Puin ha pubblicato risultati dettagliati delle analisi relative ai "manoscritti di Ṣanʿāʾ", conservati dopo la loro casuale scoperta nella DAM ( Dār al-makhṭūṭāt ), ossia nella "Casa dei manoscritti", a riprova che il testo coranico non era ancora canonico ed era ancora in fase di assestamento da parte dei musulmani dell'epoca, specie nella scriptio inferior e nella scriptio superior del palinsesto.[3].

Più di 15.000 fogli di Corano yemeniti sono stati diligentemente puliti, trattati, ordinati, catalogati e fotografati e 35.000 foto microfilmate sono state realizzate dei manoscritti. Alcune delle osservazioni iniziali di Puin circa i suoi ritrovamenti si trovano nel suo saggio intitolato "Observations on Early Qur'an Manuscripts in San'a", ripubblicato nel libro What the Koran Really Says di Ibn Warraq.

Opinione sul Corano[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999, un articolo di "The Atlantic Monthly" sotto indicato, si riporta che Gerd Puin avrebbe detto che:[1]

«La mia idea è che il Corano sia una specie di cocktail di testi che non furono tutti capiti nemmeno all'epoca di Muhammad. Molti di loro potrebbero essere più vecchi anche di un secolo rispetto al Corano stesso. Anche nelle tradizioni islamiche v'è una gran massa di informazioni contraddittorie, incluso un significativo sostrato cristiano; una persona può farne derivare, se vuole, un'intera anti-storia islamica. Il Corano pretende di essere ‘mubīn’, ossia "chiaro", ma se andate a vedere, ci si accorgerà che ogni 5 affermazioni, o giù di lì, ce n'è una che semplicemente non ha senso. Molti musulmani vi diranno cose diverse, naturalmente, ma il fatto è che un quinto del senso del Corano è davvero incomprensibile. Questo è il motivo che ha causato la tradizionale ansietà riguardo alla sua traduzione. Se il Corano non è comprensibile, se neppure può essere capito in lingua araba, allora non sarà traducibile in alcuna altra lingua. Questo è il motivo per cui i musulmani hanno timore. Dal momento che il Corano afferma ripetutamente di essere chiaro ma non lo è, c'è allora un'ovvia e seria contraddizione. Qualcosa d'altro deve essere accaduto.»

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Karl-Heinz Ohlig & G.-R. Puin, Die dunklen Anfänge. Neue Forschungen zur Entstehung und frühen Geschichte des Islam ("L'oscurità delle origini: nuove ricerche sull'origine e la prima storia dell'Islam,") Hans Schiler Verlag, 2005.

Karl-Heinz Ohlig & G.-R. Puin, The hidden origins of Islam: new research into its early history, Amherst, N.Y., Prometheus Books, 2008.

¨Uber die Bedeutung der ältesten Koranfragmente aus Sanaa (Jemen) für die Orthographiegeschichte des Korans' (About the importance of the oldest Qur'an fragments from Sana'a (Yemen) Orthography for the history of the Quran), in: H.-C. Graf von Bothmer, K.-H. Ohlig and G.-R. Puin, ‘Neue Wege der Koranforschung’, Magazin forschung (Universität des Saarlandes) 1 (1999), pp. 37–40.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lester, Toby (1999) "What is the Koran?" Atlantic Monthly
  2. ^ Un tempo definita, abbastanza erroneamente, "cufica".
  3. ^ "Ein Frueher Koranpalimpsest aus Sanʿaʾ", parte 1 in Schlaglichter 2008, parte 2 in Vom Koran zum Islam 2009, entrambi editi da Markus Gross and Karl-Heinz Ohlig, Berlino, Verlag Hans Schiler.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerd R. Puin, "Observations on Early Qur'an Manuscripts in Sana'a", in: The Qur'an as Text, ed. Stefan Wild, Leiden, E.J. Brill 1996, pp. 107–111. Ristampato in What the Koran Really Says, ed. Ibn Warraq, Prometheus Books, 2002.
  • Gerd R. Puin, The Hidden Origins of Islam: New Research into Its Early History, Prometheus Books, 2009.
  • Hans-Caspar Graf von Bothmer, Karl-Heinz Ohlig e Gerd-Rüdiger Puin, "Neue Wege der Koranforschung", in: Magazin Forschung. Universität des Saarlandes, 1 (1999), pp. 33–46. ISSN 0937-7301
  • Karl-Heinz Ohlig e Gerd R. Puin (a cura di), Die dunklen Anfänge. Neue Forschungen zur Entstehung und frühen Geschichte des Islam, Verlag Hans Schiler, 10 (2005), ISBN 3-89930-128-5

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN74144656 · ISNI (EN0000 0000 6664 1610 · LCCN (ENn2006013127 · GND (DE170032167 · BNF (FRcb15085731x (data) · J9U (ENHE987007302684405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2006013127
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie