Gaio Calpurnio Aviola

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gaio Calpurnio Aviola
Console dell'Impero romano
Nome originaleGaius Calpurnius Aviola (in origine Gaius Acilius Aviola)
Nascita11 a.C. circa
Ostia?
Mortedopo il 41
FigliManio Acilio Aviola
GensAcilia
Gens d'adozioneCalpurnia
Consolatoluglio-dicembre 24 (suffetto)
ProconsolatoAsia, 37/38
Legatus Augusti pro praetoreGallia Lugdunense, 21

Gaio Calpurnio Aviola (in latino: Gaius Calpurnius Aviola; Ostia?, 11 a.C. circa – dopo il 41) è stato un magistrato romano, console dell'Impero romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente ad una gens plebea originaria del Latium, se non proprio di Ostia[1], Aviola è stato riconosciuto come un Gaio Acilio Aviola adottato tra il 22 e il 23 da un Gaio Calpurnio[2][3][4], forse un parente del futuro cospiratore di epoca neroniana Gaio Calpurnio Pisone[2], oppure Gaio Calpurnio Bibulo, edile nel 22 a.C.[2], oppure ancora, più probabilmente, un Gaio Calpurnio edile nel 23 a.C.[3]

Il legame con i Calpurnii dovette probabilmente promuovere la carriera di Aviola. Il primo incarico a noi noto sembra essere stato quello di legatus Augusti pro praetore della Gallia Lugdunense[2][3][5], svolto ancora prima dell'adozione, nel 21, durante il quale Aviola, al comando di una coorte di stanza a Lugdunum, distrusse i ribelli Andecavi e Turoni spinti alla rivolta da Giulio Sacroviro[6]. La successiva adozione lo portò ad assurgere presto al consolato, che Aviola ricoprì come suffetto per il secondo semestre del 24 sostituendo Servio Cornelio Cetego e avendo come collega Publio Cornelio Lentulo Scipione, che sostituì Lucio Visellio Varrone[7].

Aviola poi ricoprì il proconsolato d'Asia nel 37/38, durante il quale coniò monete in onore di Caligola e di sua sorella Drusilla[8][9]. Sembra, infine, essere lui[10], piuttosto che il figlio[11], il senatore Aviola che faceva parte del consilium di Claudio secondo gli Acta martyrum Alexandrinorum[12]. Queste due attestazioni rendono quindi assai improbabile[1][4] che sia lui il consolare Acilio Aviola che Valerio Massimo[13] e Plinio il Vecchio[14] raccontano bruciò vivo su una pira funebre, dal momento che l'opera di Valerio Massimo sembra essere stata pubblicata prima della morte di Tiberio nel 37[15].

Con ogni probabilità figlio di Aviola, avuto evidentemente prima dell'adozione, fu Manio Acilio Aviola, console ordinario del 54[1], che sposò Edia Servilia[1][16][17][18], figlia di Marco Edio Balbo, raccomandato al consolato da Tiberio in persona attorno agli anni 20 ma mai assurto all'onore a causa del suo improvviso decesso[19], o di suo fratello Marco Edio Celere, proconsole di Creta e Cirene nel 21[20], e di Servilia, figlia del console del 3 Marco Servilio e sorella dello storiografo amicus di Tiberio Marco Servilio Noniano, console ordinario del 35[17]. La parentela con i Servilii potrebbe aver promosso ancor più Aviola e la sua famiglia agli occhi di Tiberio[9], e questa vicinanza alla famiglia imperiale dovette rimanere forte anche sotto i successori Caligola[9] e Claudio: quest'ultimo nominò il figlio Manio proprio questore personale nel 45 e gli conferì la adlectio inter patricios, elevando la famiglia[1]. Dal matrimonio del figlio Manio con Edia Servilia nacque con ogni probabilità il console suffetto dell'82 Manio Acilio Aviola e forse anche il console ordinario del 91 Manio Acilio Glabrione[1][9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 453-455.
  2. ^ a b c d R. Syme, Roman Papers, II (ed. by E. Badian), p. 508; III (ed. by A.R. Birley), p. 1228 e 1331; VI (ed. by A.R. Birley), p. 204; The Augustan Aristocracy, Oxford 1986, p. 378.
  3. ^ a b c O. Salomies, Adoptive and Polyonymous Nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, p. 48.
  4. ^ a b C. Settipani, Continuité gentilice et continuité familiale dans les familles sénatoriales romaines à l'époque impériale, Oxford 2000, pp. 170-175.
  5. ^ Dubbi sull'identificazione di Gaio Calpurnio Aviola con il legato Acilio Aviola sono espressi da U. Vogel-Weidemann, Die Statthalter von Africa und Asia in den Jahren 14-68 n.Chr., Bonn 1986, pp. 296-298; M.-Th. Raepsaet-Charlier, Prosopographie des femmes de l'ordre sénatorial (Ier-IIe siècles), Louvain 1987, p. 31 (nota 2); A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 453-455.
  6. ^ Tacito, Annales, III, 41, 2.
  7. ^ Fasti Arvalium (Inscr. It. 13, 1, 24); CIL XV, 4568.
  8. ^ RPC I 2471-2474.
  9. ^ a b c d U. Vogel-Weidemann, Die Statthalter von Africa und Asia in den Jahren 14-68 n.Chr., Bonn 1986, pp. 296-298.
  10. ^ (FR) Chris Rodriguez, Les Acta Isidori : Un procès pénal devant l'Empereur Claude, in Revue historique de droit français et étranger, vol. 88, n. 1, gennaio-marzo 2010, pp. 1-41.
  11. ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 453-455 (nota 6).
  12. ^ A, col. I, ll. 9-10.
  13. ^ Factorum et dictorum memorabilium libri XI, I, 8, 12.
  14. ^ Naturalis Historia, VII, 173.
  15. ^ (EN) John Briscoe, Some Notes on Valerius Maximus, in Sileno, vol. 10, 1993, pp. 395-408.
  16. ^ CIL VI, 30747.
  17. ^ a b R. Syme, Ten Studies in Tacitus, Oxford 1970, pp. 91-109.
  18. ^ G. Camodeca, I ceti dirigenti di rango senatorio equestre e decurionale della Campania romana, Napoli 2008, pp. 71-112.
  19. ^ CIL IX, 2341; CIL IX, 2342; CIL IX, 2343.
  20. ^ CIL IX, 2335 = CIL IX, 6517 = AE 2014, 255.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ronald Syme, Roman Papers, I-VI, Oxford 1979-1991.
  • Ursula Vogel-Weidemann, Die Statthalter von Africa und Asia in den Jahren 14-68 n.Chr., Bonn 1986, pp. 296-298.
  • Olli Salomies, Adoptive and Polyonymous Nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, p. 48.
  • Christian Settipani, Continuité gentilice et continuité familiale dans les familles sénatoriales romaines à l'époque impériale, Oxford 2000, pp. 170-175.
Predecessore Fasti consulares Successore
Servio Cornelio Cetego luglio-dicembre 24 Cosso Cornelio Lentulo
con Lucio Visellio Varrone con Publio Cornelio Lentulo Scipione con Marco Asinio Agrippa