Gaetano Cresseri

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Dettaglio dell'affresco della cupola del mausoleo Morandi Tirandi del cimitero Vantiniano.

Gaetano Cresseri (Brescia, 30 aprile 1870Brescia, 17 luglio 1933) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un operaio dovette iniziare a lavorare sin dalla tenera età come apprendista di un imbianchino.[1] Praticando il mestiere iniziò ad appassionarsi alla pittura. L'unico suo modello, in mancanza di un maestro, era l'osservazione dei dipinti presenti nelle chiese della sua città.[1] Riuscì anche a vedere all'opera alcuni pittori della sua città dai quali, osservandoli al lavoro, apprese le diverse tecniche pittoriche.[1]

Dopo aver assolto il servizio militare decise che la pittura sarebbe stato il lavoro della sua vita e lasciò il lavoro di decoratore che aveva iniziato all'età di 10 anni.[1]

Incontrò un mecenate nella persona di un tal Tagliaferri che lo ospitò nella sua casa di campagna e lì il giovane Gaetano eseguì diversi ritratti di componenti della famiglia del suo patrono e di soggetto religioso.[1]

Dopo aver studiato per qualche tempo a Brera e ottenuto una certa fama nell'ambito della sua città, ebbe modo di partecipare alla Esposizione internazionale di pittura di Roma nel 1909.[1]

Iniziò quindi a ricevere sempre più spesso delle commesse da parte di alcune chiese della sua regione nelle quali eseguì una serie di affreschi.[1]

Nell'arco delle sua non lunga carriera si cimintò nelle varie tecniche pittoriche passando dal pastello su cartone, alla pittura ad olio su tela e all'affresco.[1]

Sue opere sono presenti in diverse chiese di Brescia e di altri comuni della provincia, tutte a carattere religioso, ma non disdegnò la realizzazione di paesaggi e altri soggetti profani.[1]

Tra le sue opere in edifici civili emergono gli affreschi del soffitto di alcuni ambienti del Palazzo della Loggia di Brescia.[1]

Fuori della sua regione lavorò per un certo tempo a Genova realizzando un affresco nella Cattedrale di San Lorenzo.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Gaetano Cresseri, su treccani.it. URL consultato il 22 aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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