Formula Masters

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Formula Masters
Categoriaautomobilismo
NazioneEuropa
Prima edizione2005
Piloti23 (2009)
Squadre10 (2009)
CostruttoriTatuus
MotoriHonda
PneumaticiYokohama
Pilota campioneBandiera della Svizzera Fabio Leimer
Sito web ufficialeformulamaster.net

La Formula Masters, conosciuta anche come Formula Super 2000, fu una categoria per monoposto che dal 2007 al 2009 accompagnò, nelle tappe europee, il Mondiale per vetture Turismo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato nacque nel 2005, quale 3000 Pro Series, organizzato dalla Peroni Promotion con base in Italia, quale concorrente della Formula 3000 italiana. La serie utilizzava Lola B99/50 oltre che le più moderne Lola B02/50.

L'anno seguente l'organizzazione passò alla MTC Organisation che ridenominò il campionato come F3000 International Masters, serie che divenne così di supporto al WTCC.

L'abbandono delle F.3000[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 vi è l'avvento di una nuova tipologia di vetture, una macchina molto più simile a una Formula 3 appositamente costruita dalla Tatuus, nate dalla collaborazione con la N.Technology, società italiana che nel WTCC si occupava della gestione del team Alfa Romeo. Anche il campionato cambiò nome per diventare International Formula Masters.

Per quanto riguarda il motore, esso è un 2 litri di cilindrata a 4 cilindri con 250 cavalli di potenza costruito interamente in alluminio preparato dall'officina di Heini Mader. La fornitura degli pneumatici è garantita dalla casa giapponese Yokohama.

Scopo della categoria, organizzata dalla 'N-Technology', è quello di far crescere giovani piloti da portare alle ruote coperte o alle categorie per monoposto superiori senza chiedere loro i budget elevati richiesti negli altri campionati di categoria.

La prima edizione vide la partecipazione di 31 piloti (nel primo appuntamento di Valencia), alcuni dei quali dalle buone prospettive future, come il neozelandese di origini olandesi Chris Van der Drift e il danese Kasper Andersen, protagonisti l'anno prima nel campionato europeo di Formula Renault, e Vitalij Petrov, che correrà in Formula 1 nel 2010.[1]

Regolamento[modifica | modifica wikitesto]

Regolamento tecnico[modifica | modifica wikitesto]

La serie è un(a) monomarca in un cui sono ammessi solo telai di F2000 prodotti dalla Tatuus. Le vetture sono spinte da propulsori Honda K20A aspirati, costruiti secondo (seguono) le norme FIA S2000 con una potenza di circa 250 cv.

Regolamento sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Ogni weekend di gara inizia al venerdì con due sessioni di prove libere di 45 minuti ciascuna e una sessione di qualifiche di 30 minuti che decide la griglia di partenza della gara del sabato. Vi sono due gare: la prima, disputata al sabato, con una lunghezza di circa 75 km; la seconda si disputa la domenica con una lunghezza di circa 100 km[2]

La griglia di partenza in gara 2 è determinata dal risultato di gara 1. Vengono invertite le prime otto posizioni.[2]

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Ogni scuderia conquista punti solo con le prime due vetture giunte al traguardo.[2] A chi ottiene la pole in gara 1 è attribuito un punto bonus.

Gara 1
GPV
10 8 6 5 4 3 2 1 1
gara 2
GPV
6 5 4 3 2 1 1
  • Il sistema utilizzato fino al 2008 prevedeva che in entrambe le gare i punti venissero assegnati secondo lo schema seguente: 10-8-6-5-4-3-2-1.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Albo d'oro Pro Series[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nome del campionato Campione
2005 3000 Pro Series Bandiera dell'Italia Massimiliano Busnelli
Bandiera dell'Austria Norbert Siedler
2006 F3000 International Masters Bandiera della Rep. Ceca Jan Charouz

Albo d'oro Formula Masters[modifica | modifica wikitesto]

Anno Campione Campione Classe Secondaria
2007 Bandiera del Belgio Jérôme d'Ambrosio
2008 Bandiera della Nuova Zelanda Chris Van Der Drift Bandiera dell'Italia Marcello Puglisi (Formula Master Italia)
2009 Bandiera della Svizzera Fabio Leimer Bandiera degli Stati Uniti Alexander Rossi (Rookie of the year)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Samanta Capacini, Storia della Formula Master, su fotomorale.com. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2012).
  2. ^ a b c (EN) Formula Master: Racing Meetings, su formulamaster.net. URL consultato il 18-5-2007 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2007).

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