Ferrovia Rheineck-Walzenhausen

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Ferrovia Rheineck-Walzenhausen
Nome originaleBergbahn Rheineck-Walzenhausen
Stati attraversatiSvizzera
InizioWalzenhausen
FineRheineck
Attivazione1958
GestoreAppenzeller Bahnen
Precedenti gestoriRhW (1958-2005)
Lunghezza1,92 km
Scartamento1200 mm
Elettrificazione600 V =
Ferrovie

La ferrovia Rheineck-Walzenhausen è una linea ferroviaria a scartamento ridotto e parzialmente a cremagliera che collega Rheineck con Walzenhausen. Dal 2006 è gestita dalle Appenzeller Bahnen.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La funicolare e la tranvia di collegamento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che nel 1871 era stato attivato il servizio della diligenza postale Rheineck-Walzenhausen[1], nel settembre 1889 venne inoltrata al Dipartimento delle poste e ferrovie una domanda di concessione per una funicolare da costruirsi tra le due località[2]. Completata nel dicembre 1894 la sottoscrizione del capitale azionario della società Drahtseilbahngesellschaft Rheineck-Walzenhausen, ammontante a 250000 Fr.[3], il 16 aprile 1895 cominciarono i lavori di costruzione sotto la guida dell'ingegnere Eduard Naeff[4]. La funicolare, azionata da un contrappeso ad acqua, venne attivata il 27 giugno 1896[5]. Nel 1902 il Consiglio d'amministrazione della ferrovia inoltrò alle Autorità federali una domanda di concessione per la costruzione di una tranvia tra la stazione di Rheineck delle Ferrovie federali svizzere (FFS) e quella, distante a piedi circa 850 m, della funicolare e poter così facilitare il trasbordo di viaggiatori e bagagli[6]. L'Assemblea federale modificò quindi in tal senso la concessione nel giugno 1903 e i lavori per la costruzione della breve tranvia cominciarono nella primavera del 1909[5]. L'esercizio cominciò il 2 ottobre dello stesso anno per mezzo di una automotrice a benzina, la quale venne affiancata, a partire dal 16 gennaio 1910, da una elettromotrice[7].

La ferrovia a cremagliera[modifica | modifica wikitesto]

Con il palesarsi viepiù frequente di guasti di varia natura, dovuti perlopiù all'età degli impianti, gli azionisti decisero, nel corso del 1955 di procedere a una radicale modernizzazione della ferrovia[8]. La funicolare e la tranvia sarebbero state sostituite da un'unica ferrovia parzialmente a cremagliera. Una domanda di rinnovo in quel senso della concessione venne sottoposta all'Assemblea federale nel 1959[9], la quale l'accordava il 21 dicembre 1959[10], dopo che i lavori di modifica ai fabbricati (stazioni di Walzenhausen e Ruderbach) e agli impianti (in particolare la sostituzione di tre ponti in ferro con altri in cemento precompresso[11]) erano già in corso dal 1957[8]. La nuova ferrovia venne aperta all'esercizio il primo dicembre 1958[12]. Con delibera dell'assemblea dei soci del 6 giugno 1958 la società concessionaria aveva cambiato ragione sociale in Bergbahn Rheineck-Walzenhausen (RhW)[13]. Nel 1999 la ferrovia venne prolungata in maniera tale da potersi attestare dinanzi al fabbricato viaggiatori di Rheineck, al posto del precedente primo binario delle FFS[14].

Con atto di fusione del 4 maggio 2006 (sulla base del bilancio al 31 dicembre 2005), attività e passività della RhW sono state acquisite dalle Appenzeller Bahnen e la società è stata sciolta[15].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La linea, a scartamento di 1200 mm, è lunga 1,96 km, di cui 1,26 a cremagliera tipo Riggenbach. La linea è elettrificata a corrente continua alla tensione di 600 V; la pendenza massima è del 253 per mille, il raggio di curva minimo di 160 metri. È interamente a binario unico[16].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

La ferrovia ha capolinea, a valle, presso la stazione FFS di Rheineck. Lungo il percorso si trovano due fermate intermedie, Ruderbach (che è anche sede del deposito-officina, servito dall'unico deviatoio della linea) e Hof[17]. Il capolinea a monte si trova nel centro di Walzenhausen.

 Stazioni e fermate 
Unknown route-map component "KSHSTa"
0,00 Walzenhausen 672,0 m s.l.m.
Unknown route-map component "SHST"
Hof 540,0 m s.l.m.
Unknown route-map component "SHST"
1,22 Ruderbach 406,0 m s.l.m.
Continuation backward Straight track
per Coira (FFS)
Unknown route-map component "SBHF" Unknown route-map component "KSHSTe"
1,92 Rheineck 399,9 m s.l.m.
Continuation forward
per Rorschach (FFS)
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Traffico[modifica | modifica wikitesto]

La ferrovia è servita, con cadenzamento semi-orario, dai treni della linea S26 della rete celere di San Gallo[18].

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

BDeh 1/2 1 alla stazione di Rheineck.

Sulla ferrovia è attiva un'unica elettromotrice, classificata BDeh 1/2 1. Costruita da FFA (cassa), SLM (rodiggio) e BBC (parte elettrica)[19], entrò in servizio nel 1958, contestualmente alla trasformazione della funicolare e della tranvia in ferrovia a cremagliera[20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 122
  2. ^ CF 1890, op. cit., p. 40
  3. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 124
  4. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 129
  5. ^ a b Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 135
  6. ^ CF 1903, op. cit., pp. 970-971
  7. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., pp. 135-136
  8. ^ a b Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 138
  9. ^ CF 1959b, op. cit., p. 753
  10. ^ CF 1960, op. cit., p. 518
  11. ^ CF 1959a, op. cit., p. 530
  12. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 141
  13. ^ (DE) Appenzell A.-Rh. - Appenzell Rh. ext. - Appenzello est., in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 8 ottobre 1958, p. 2696. URL consultato il 1° marzo 2024.
  14. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 187
  15. ^ (DE) Appenzeller Bahnen, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 30 giugno 2006, p. 3. URL consultato il 1° marzo 2024.
  16. ^ Leistungskatalog Infrastruktur 2022 (PDF), Herisau, Appenzeller Bahnen, 2021, p. 14. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  17. ^ Wägli, op. cit., p. 98
  18. ^ Orario ufficiale Svizzera 2016 (versione PDF), quadro 858 (PDF), su quadri-orario.ch, Ufficio federale dei trasporti. URL consultato il 6 settembre 2016.
  19. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 190
  20. ^ Eggenberger, Sonderegger, op. cit., p. 177

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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