Enzo Battaglia

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Enzo Battaglia (Ragusa, 28 ottobre 1935Catania, 20 giugno 1987) è stato un regista e sceneggiatore italiano.[1][2][3][4][5]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il diploma al Centro sperimentale di cinematografia divenne per alcuni anni assistente dei registi Pietro Germi e Francesco Rosi[3] in film come Divorzio all'italiana[6]; esordì come regista nel 1963 dirigendo il lungometraggio Gli arcangeli[3] seguito da un documentario su Omar Sívori, Idoli controluce (1966)[7][8], che ebbe però scarso successo.[senza fonte]

Dal 1963 al 1975 diresse sette film dei quali uno, Happy End nero, girato contemporaneamente a Fermi tutti! È una rapina, rimase poi inedito fino al 2009.[3][2][9] Scrisse anche soggetti per film diretti da altri come ad esempio Una voglia da morire (1965) diretto da Duccio Tessari che venne sequestrato per oscenità e che gli procurò un'accusa in concorso con il regista, lo sceneggiatore Lorenzo Gicca Palli e il produttore Sergio Sabini; vennero tutti condannati in primo grado ma poi assolti in appello.[10]

Nel 2009 il Costaiblea Filmfestival realizza una retrospettiva dal titolo Omaggio a Enzo Battaglia[4].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

Soggetto[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enzo Battaglia biografia, su ComingSoon.it. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  2. ^ a b repubblica.it, Enzo Battaglia. Biografia e filmografia, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 22 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2020).
  3. ^ a b c d Centro Sperimentale di Cinematografia - Cinema Trevi: "Un 'idolo' in controluce: Enzo Battaglia" [collegamento interrotto], su fondazionecsc.it. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  4. ^ a b Omaggio a Enzo Battaglia, su SentieriSelvaggi, 5 dicembre 2009. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  5. ^ Enzo Battaglia, su Cinematografo. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  6. ^ (EN) Enzo Battaglia, su BFI. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  7. ^ Centro Sperimentale di Cinematografia - (In)visibile italiano: Sergio Capogna, Enzo Battaglia, Franco Indovina tre autori ingiustamente dimenticati. Seconda parte [collegamento interrotto], su fondazionecsc.it. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  8. ^ Idoli controluce, su Cinematografo. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  9. ^ Enzo Battaglia filmografia, su ComingSoon.it. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  10. ^ Maledetti vi vedrò | FilmDOC, su filmdoc.it. URL consultato il 22 gennaio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Guastella, Domenico Monetti e Luca Pallanch (a cura di), Un "idolo" controluce: Enzo Battaglia, 2009.
  • Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano - I registi, Gremese, 2002, p. 44.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN121934847 · ISNI (EN0000 0000 8190 3519 · LCCN (ENn97033870 · BNF (FRcb162065872 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n97033870