Dolichocebus gaimanensis

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Dolichocebus
Cranio di Dolichocebus gaimanensis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Parvordine Platyrrhini
Superfamiglia Ceboidea
Famiglia Cebidae
Genere Dolichocebus
Specie D. gaimanensis

Il dolicocebo (Dolichocebus gaimanensis) è un primate estinto, appartenente ai platirrini. Visse tra l'Oligocene superiore e il Miocene inferiore (circa 24 - 22 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è noto attraverso alcuni resti fossili che comprendono un cranio, numerosi denti isolati e un astragalo. Questo animale doveva pesare tra i due e i tre chilogrammi, e l'aspetto era probabilmente simile a quello degli attuali aoto e scimmie scoiattolo. Dolichocebus possedeva canini sessualmente dimorfici (più grandi nei maschi), tre premolari e molari superiori che assomigliavano a quelli dei generi attuali Saimiri, Callicebus e Aotus. Il cranio era dotato di un muso stretto, che si allargava nella parte posteriore; le orbite (non molto grandi) erano chiuse posteriormente, ed erano molto vicine fra loro. I denti erano dotati di radici molto grandi. Si suppone che Dolichocebus potesse essere dotato di un forame interorbitale che connetteva le due orbite, una caratteristica che si riscontra solo nell'attuale Saimiri. L'astragalo di Dolichocebus era molto simile a quello di Cebus e Saimiri, e si suppone che la morfologia degli arti fosse simile.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Descritto per la prima volta nel 1942 da Bordas, sulla base di resti fossili ritrovati in terreni oligo-miocenici nei pressi di Gaiman (provincia di Chubut) in Argentina, Dolichocebus gaimanensis è considerato una scimmia platirrina dalla classificazione incerta. Alcuni lo hanno avvicinato alle scimmie scoiattolo (gen. Saimiri) soprattutto sulla base delle somiglianze riguardanti la dentatura e il presunto forame interorbitale, anche se per altre caratteristiche (la forma del palato, le radici dei molari) non sembrerebbe affatto strettamente imparentato a queste (Rosenberger, 1979). Altri studi hanno effettivamente messo in luce che le presunte somiglianze tra Saimiri e Dolichocebus non sono indicative di una stretta parentela, ed è possibile che Dolichocebus fosse un ramo collaterale dell'evoluzione delle platirrine (Kay et al., 2008).

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

La forma dei molari, simile a quella delle scimmie scoiattolo, indica che Dolichocebus si nutriva probabilmente di frutta. L'astragalo, simile a quello di Cebus e Saimiri, suggerisce che questo animale fosse un veloce quadrupede arboricolo e che fosse capace di spiccare balzi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. L. Rosenberger. 1979. Cranial anatomy and implications of Dolichocebus, a late Oligocene ceboid primate. Nature 279:416-418
  • Fleagle, J.G. and R.F. Kay (1989). "The dental morphology of Dolichocebus gaimanensis, a fossil monkey from Argentina". American Journal of Physical Anthropology. 78: 221. doi:10.1002/ajpa.1330780206
  • R. F. Kay, J. G. Fleagle, T. R. T. Mitchell, M. Colbert, T. Bown and D. W. Powers. 2008. The anatomy of Dolichocebus gaimanensis, a stem platyrrhine monkey from Argentina. Journal of Human Evolution 54(3):323-382

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