Distretto di Bollate

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Distretto di Bollate
Informazioni generali
CapoluogoBollate
1.233 abitanti (1771)
Dipendente daDipartimento d'Olona
Suddiviso in20 comuni (1797)
26 comuni (1798)
Amministrazione
Forma amministrativaDistretto
Organi deliberativiMunicipalità
Evoluzione storica
Inizio1797
CausaInvasione napoleonica
Fine1802
CausaProclamazione della Repubblica Italiana
Preceduto da Succeduto da
Pieve di Bollate Cantone di Milano-Rho

Il distretto di Bollate era il nome di un distretto progettato dal governo giacobino della Repubblica Cisalpina nel dipartimento d'Olona. Nella sua versione originale, molti enti simili, non trovò piena applicazione a causa del caotico periodo rivoluzionario in cui fu ideato, e venne soppresso dopo solo un anno a causa di nuovi rivolgimenti politici. Nella successiva ideazione non sopravvisse invece più di tre anni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Costituzione della Repubblica Cisalpina progetto un nuovo ordinamento degli enti locali lombardi, partendo dal presupposto di una nuova geografia basata su una razionalizzazione illuministica anziché sui retaggi di secoli di storia. La funzione dei distretti, che andavano a sostituire l'istituto plurisecolare della pieve, sarebbe divenuto quello di svolgere le più alte funzioni municipali nelle aree di notevole parcellizzazione comunale.[1]

Nell'area alto milanese, quella che era stata la Pieve di Bollate venne ampliata con la zona nordoccidentale dell'ex Pieve di Bruzzano e con buona parte di quell'area della vecchia Pieve di Trenno che era stata religiosamente autonoma come Pieve di Rho. Il distretto venne classificato col numero 3.

Definito dalla legge 6 germinale anno VI, l'ente non riuscì ad avere una vera applicazione, poiché pochi mesi dopo il golpe militare riversò il governo giacobino sostituendolo con uno più finalizzato ad ottenere risparmi per la guerra. Il distretto di Bollate, ritenuto troppo piccolo, venne subito ridefinito a favore di una circoscrizione più ampia.[2]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio originale del distretto era così suddiviso:

Comuni
Comune di Bollate
Comune di Baranzate
Comune di Cassina Nuova
Comune di Roserio
Comune di Cassina Pertusella
Comune di Castellazzo
Comune di Cesate
Comune di Garbagnate
Comune di Novate
Comune di Pinzano
Comune di Senago
Comune di Vialba
Comune di Arese
Comune di Valera
Comune di Bruzzano
Comune di Cormano
Comune della Cassina Triulza
Comune di Mazzo
Comune di Pantanedo
Comune di Terrazzano

Il secondo distretto[modifica | modifica wikitesto]

Il nuovo direttorio insediato a Milano dall'Armée ridefinì i distretti in maniera più ampia in modo da risparmiare sui costi di gestione. Il nuovo distretto di Bollate della legge 5 vendemmiale anno VII, il numero 32 del dipartimento con 12.500 abitanti, annesse quasi tutta la parte del soppresso Distretto di Sesto San Giovanni che aveva fatto parte della Pieve di Bruzzano tranne Crescenzago, mentre venne revocata l'idea di inglobargli i comuni provenienti dall'ex Pieve di Rho. Completava il quadro Cassina Amata.[3]

La piena entrata a regime dell'ente, al cui capo fu posto un commissario distrettuale, fu interrotta dopo solo un anno dall'invasione austriaca. Anche dopo la rivincita francese, i vecchi distretti vennero considerati non più necessari come livello di autogoverno locale, e la nuova compartimentazione del 1801 non li previde più.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno V
  • Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno VI

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]